Gianpaolo Sarti per “il Piccolo”
LA KATANA
Parte da Verona con la moglie e il figlio in macchina per farsi portare a casa di una escort, una ventunenne triestina. E mentre i due stanno consumando il rapporto sessuale in tutta tranquillità, di colpo spunta da dietro la porta il fidanzato della prostituta - un trentasettenne triestino - armato di una spada, una "katana" per la precisione.
«Dacci tutti i soldi pattuiti», dice l' uomo puntando l' arma sulla fronte del cliente. Il veronese in effetti aveva consegnato soltanto 160 euro rispetto ai 300 su cui si era accordato con la ragazza. Ne mancavano altri 140. E il trentasettenne, che si era nascosto in un' altra stanza dell' abitazione, temeva che l' uomo non pagasse tutta la cifra prima di andarsene. Il malcapitato veronese è un trentenne. Mentre era in compagnia dell' escort, la moglie era in auto ad aspettare con il figlio. Tutto concordato.
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È successo lo scorso aprile a Trieste, in un appartamento di vicolo dell' Ospedale Militare. Il veronese, terrorizzato dalle minacce del trentasettenne triestino, ha dovuto telefonare alla coniuge affinché le portasse il resto dei soldi pretesi. Poi, consegnata la somma (ma solo una parte), se l' è data a gambe e ha chiamato la polizia.
La vicenda, su cui il pm Federico Frezza ha aperto un fascicolo, approda in Tribunale nei prossimi giorni. L'uomo che impugnava la katana è finito in guai giudiziari: è indagato per rapina armata e per sfruttamento della prostituzione. Sotto inchiesta pure il trentenne veronese: per quell' appuntamento nell' alloggio di vicolo dell' Ospedale Militare, il cliente si era portato con sé un coltello affilato.
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Temeva che l'incontro potesse andare storto? Pensava, come effettivamente avvenuto, di trovarsi qualcuno davanti oltre alla prostituta? O aveva intenzioni violente nei confronti della ventunenne? Sia il veronese che il triestino finiranno davanti al gup Laura Barresi per l' udienza preliminare. Il pm Frezza ha infatti chiesto il rinvio a giudizio di entrambi.