tribunale
(ANSA) - VARESE, 25 OTT - Un 60enne di origine marocchina, ambulante, è stato assolto dall'accusa di stupro dal Tribunale di Busto Arsizio (Varese). A scagionare l'imputato è stato il Dna rilevato dai carabinieri sul luogo della presunta violenza e analizzato dal Ris di Parma. Il profilo genetico emerso dalle tracce biologiche non corrisponde a quello dell'ambulante che ieri è stato assolto per non aver commesso il fatto.
Toghe in un'aula di tribunale
Lo riporta oggi il quotidiano La Prealpina. L'episodio sarebbe avvenuto nell'ottobre 2020 ai danni di una 19enne a Cassano Magnago (Varese). La giovane, secondo quanto ha denunciato, aveva fatto entrare in casa l'ambulante per valutarne la merce. Dopo qualche convenevole il 60enne l'avrebbe molestata. Il Dna, però, ha rivelato un'altra verità scagionando l'imputato che è stato assolto dopo tre anni durante i quali si è sempre dichiarato innocente.