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Una pediatra di Roma ha prescritto a sua insaputa per 74 volte il Viagra e altri farmaci per la disfunzione erettile a un invalido di guerra. Il 64 enne le ha consegnate al suo farmacista di fiducia, che però ha segnalato il caso alla Asl Roma 1. E alla fine è arrivato il rinvio a giudizio. Perché l’uomo in realtà era un invalido civile e non di guerra. E nemmeno le 591 prescrizioni farmaceutiche in 6 anni.
Secondo il racconto dell’edizione romana di Repubblica l’uomo ritirava i farmaci sempre nella stessa farmacia, dalle parti di Porta Pia. Nel maggio 2018 la dottoressa è stata convocata dall’azienda sanitaria e ha disconosciuto la firma presente nelle prescrizioni sospette. Sostenendo che quel timbro e il ricettario non venissero utilizzati da anni. Poi ha denunciato tutto ai carabinieri.
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Il pubblico ministero Eleonora Fini ieri ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio. «Il mio assistito non aveva consapevolezza della truffa. Quelle ricette le ha ottenute dalla segretaria di uno studio medico che adesso è deceduta», dice il suo difensore, l’avvocato Gabriele Germano.
ANARCHICO SU SEDIA A ROTELLE