Ferruccio Pinotti, Floriana Rullo per corriere.it - Estratti
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Un uomo, Roberto Gleboni, ha compiuto una strage familiare a Nuoro, in due diverse abitazioni. Poi si è tolto la vita. Gli omicidi sono avvenuti a colpi di arma da fuoco intorno alle 7 di oggi, 25 settembre. Il bilancio è, per ora, di tre morti: oltre all'omicida, le vittime sono la moglie e la figlia maggiore della coppia. Ferito uno dei due figli e dichiarata la morte cerebrale dell'altro figlio di 10 anni e del vicino di casa della famiglia, Paolo Sanna. Non rischia la vita, nonostante sia stata ferita, l'anziana madre di Gleboni.
La prima parte della strage è avvenuta in via Ichnusa, a Nuoro. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine, Gleboni avrebbe aperto il fuoco sulla moglie Giusi Massetti, casalinga, 43 anni, e sulla figlia Martina, 25 anni, uccidendole. Secondo alcune fonti, l'assassino e Massetti erano in via di separazione; ma i vicini parlano di una «coppia affiatata». Non risultano, al momento, pregresse segnalazioni o denunce di violenze in ambito familiare.
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L'uomo ha rivolto l'arma anche contro gli altri due figli, di 10 e 14 anni. Il più piccolo, secondo quanto riferiscono numerose fonti, sarebbe in stato di morte cerebrale all'ospedale San Francesco di Nuoro. I sanitari e le forze dell'ordine, per il momento, non hanno confermato la notizia ma - spiegano - il piccolo lotta tra la vita e la morte.
Le condizioni di salute del figlio 14enne non sono invece gravi.
Dopo aver colpito i suoi familiari, Gleboni ha sparato anche a un vicino di casa (proprietario della casa che i Gleboni hanno in affitto, nonché inquilino al terzo piano del palazzo): Paolo Sanna, 69 anni. Secondo quanto riferito dalle forze dell'ordine, i due si sono incontrati casualmente sul pianerottolo. Anche per lui sarebbe stata dichiarata la morte cerebrale.
In seguito, il forestale si è recato nell'abitazione della anziana madre, Maria Esterina Riccardi, in via Gonario Pinna e le ha sparato alla testa: la donna, 84 anni, è ferita ma se la caverà con una prognosi di 30 giorni.
roberto gleboni
Roberto Gleboni aveva 52 anni ed era un dipendente di Forestas, il servizio forestale dei parchi della Sardegna. Era anche un sindacalista e faceva parte del direttivo territoriale e regionale del Fais. Avrebbe sparato con una pistola semiautomatica regolarmente detenuta per uso sportivo.
«Era un operaio forestale, guidava i mezzi», racconta di lui uno dei vicini di casa, Armando Lodi, interpellato dall'Ansa. «Questa mattina io non ho sentito niente, stava tuonando», ha aggiunto.
«Mai sentito nulla, un litigio, un problema - dice all'Ansa un anziano che abita al primo piano di una palazzina che fa ad angolo tra via Ichnusa e via Carloforte, a pochi passi dall'appartamento della famiglia Gleboni -. Roberto era il più socievole: si fermava a parlare con noi. Due giorni fa li ho visti insieme, Roberto e la moglie, mentre tornavano dal supermercato dove avevano fatto la spesa. Stamattina tuonava e non ho sentito gli spari, ci siamo accorti di quello che era successo dalle ambulanze intorno alle sette».
«Sono sgomenta e incredula», dice una donna. «Sembravano una coppia affiatata, mia figlia che abita al piano di sopra non ha mai sentito un dissidio in questa famiglia. La moglie poi era gentilissima: sabato scorso era salita nell'appartamento di mia figlia che aveva avuto problemi di salute per misurarle la pressione».
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La pistola usata da Gleboni per compiere la strage - ritrovata dalle forze dell'ordine in via Pinna, nella casa della madre di lui - è una calibro 7,65. Come detto, era detenuta regolarmente: l'uomo era un appassionato e possedeva il porto d'armi.
Tutte le vittime, secondo quanto risulta agli inquirenti, sono state colpite alla testa.
La laurea di Martina e la dedica ai genitori
La figlia più grande di Gleboni e Massetti, Martina, tirocinante al tribunale di Nuoro, si era laureata nel 2022 e nella dedica della sua tesi di laurea aveva indirizzato un pensiero proprio al padre, definito «l'amore più grande della mia vita».
Alcuni mesi fa, sSui social, la ragazza e la madre avevano postato una foto di loro due insieme corredata dalla scritta «No alla violenza sulle donne», aderendo a una campagna di sensibilizzazione di ActionAid.
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