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    UN ALTRO PASSO VERSO LA VERITÀ SULLA MORTE DI GIULIO REGENI. A PROCESSO IL GENERALE TARIQ E GLI ALTRI 007 EGIZIANI - SECONDO IL GIP, GLI IMPUTATI AVREBBERO “OSSERVATO E CONTROLLATO, DIRETTAMENTE E INDIRETTAMENTE, DALL’AUTUNNO 2015 ALLA SERA DEL 25 GENNAIO 2016" LO STUDENTE ITALIANO. E LO AVREBBERO TORTURATO E UCCISO “PER MOTIVI ABIETTI E FUTILI E ABUSANDO DEI LORO POTERI, CON CRUDELTÀ"


     
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    Andrea Ossino per repubblica.it

     

    giulio regeni giulio regeni

    Un altro passo verso la verità sulla morte di Giulio Regeni. Anni di depistaggi, fantasiose ricostruzioni e intoppi dovuti a impedimenti legittimi non hanno ostacolato la ricostruzione dei fatti che il sostituto procuratore di Roma Sergio Colaiocco ha presentato oggi al giudice per le udienze preliminari Pierluigi Balestrieri.

     

    E il magistrato ne ha sposato l’impianto accusatorio rinviando a giudizio il generale egiziano Sabir Tariq, i colonnelli Usham Helmi e Athar Kamel Mohamed Ibrahim e  Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. I quattro, appartenenti ai servizi segreti egiziani, sono accusati del sequestro, delle sevizie e dell'omicidio del ricercatore italiano, il cui corpo martoriato è stato ritrovato il 3 febbraio del 2016 ai bordi della Alexandria desert road, al Cairo.

     

     

    La carente collaborazione degli inquirenti del Cairo non è bastata a fermare il procedimento nato anche grazie alla denuncia del sindacalista Mohamed Abdallah. Secondo le accuse i quattro indagati, insieme ad altre persone mai identificate, hanno “osservato e controllato, direttamente e indirettamente, dall’autunno 2015 alla sera del 25 gennaio 2016, Giulio Regeni”, si legge negli atti. Il ricercatore italiano è stato bloccato “all’interno della metropolitana de Il Cairo”, è stato “condotto contro la sua volontà e al di fuori da ogni attività istituzionale, dapprima presso il commissariato di Dokki e successivamente presso un edificio a Logaugly”, hanno ricostruito gli inquirenti italiani.

    genitori di giulio regeni genitori di giulio regeni

     

    Così Magdi Ibrahim Abdelal Sharif “per motivi abietti e futili e abusando dei loro poteri, con crudeltà, cagionava a Giulio Regeni lesioni che gli avrebbero impedito di attendere alle ordinarie occupazioni per oltre 40 giorni nonchè comportato l’indebolimento e la perdita permanente di più organi, seviziandolo con acute sofferenze fisiche, in più occasioni e a distanzia più giorni”. Una violenza che adesso è costata l’accusa di lesioni, visto che il reato di tortura è stato emanato solo successivamente.

     

    giulio regeni 1 giulio regeni 1

     

     

    Sharif è accusato anche di omicidio: “Mediante una violenta azione contusiva, esercitata su vari distretti corporei cranico-cervico-dorsali, cagionava lesioni imponenti di natura traumatica a Giulio Regeni da cui conseguiva un’insufficienza respiratoria acuta di tipo centrale che lo portava alla morte”. Poi le mistificazioni, i depistaggi per cercare di camuffare un delitto atroce, le ricostruzioni “sospette”. E adesso il rinvio a giudizio. I quattro 007 accusati della morte di Giulio Regeni verranno processati.

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