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    UN ALTRO PIZZINO EUROPEO: “SULL’IMU L’ITALIA RISPETTERÀ LE RACCOMANDAZIONI” - MILANO CHIUDE PIATTA


     
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    1 - FISCO: REHN, IMU? FIDUCIA CHE L'ITALIA RISPETTI LE RACCOMANDAZIONI
    Radiocor - 'Ho fiducia che il Governo italiano prestera' la dovuta attenzione alla raccomandazione e la prendera' seriamente in considerazio ne'. Lo ha detto il commissario Ue, Olli Rehn, in merito all'ipotesi di abolizione dell'Imu ricordando la raccomandazione Ue che l'Italia e gli altri paesi Eurozona spostino la tassazione dal lavoro ai consumi e alla proprieta'.

    Olli RehnOlli Rehn

    2 - BORSA MILANO: CHIUDE AL PALO, OCCHI SU TELECOM E RCS
    (ANSA) - Seduta nervosa per Piazza Affari che ha visto l'indice cambiare più volte direzione. Dopo una partenza in rialzo e una virata al ribasso nel pomeriggio, il listino milanese ha terminato con un -0,06% a 15.790 insieme a diversi titoli come Exor, Parmalat, Terna e Tod's (tutti invariati).

    RCS AL CENTRO DEGLI ACQUISTI. Il mercato tiene gli occhi puntati sul titolo Rcs. Oggi le azioni di Via Solferino, al centro degli acquisti per via delle ultime battute dell'aumento di capitale conteso da Fiat (+0,99%) e Della Valle, ha chiuso in rialzo del 2,84 per cento dopo aver guadagnato oltre il 4 per cento.

    CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANOCATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANO

    TELECOM GUIDA I RIALZI SU EFFETTO AGCOM. Sul listino principale a guidare i rialzi è Telecom che ha chiuso con un più 3,46% mentre nel corso della seduta ha fatto anche più 4 per cento. Il titolo ha beneficiato dalle parole del presidente dell'Agcom Marcello Cardani per cui lo scorporo della rete è un'operazione coraggiosa ed innovativa.

    BENE AZIMUT, TONFO PER MEDIASET. Tra i titoli da segnalare, Azimut, che ha segnato un rialzo dell'1,36%. Maglia nera invece a Mediaset che ha riportato un crollo del 3,56% dopo una sospensione per eccesso di ribasso con un calo teorico del 4,30%. Intanto, la Corte di Cassazione ha fissato l'udienza per il processo Mediaset, che vede imputato Silvio Berlusconi, per il prossimo 30 luglio.

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    3 - CNH INDUSTRIAL: MARCHIONNE, NESSUNA INTENZIONE ABBANDONARE L'ITALIA
    Radiocor - 'Non abbiamo nessuna intenzione di abbandonare il Paese'. Lo ha ribadito Se rgio Marchionne, presidente di Fiat Industrial, all'assemblea straordinaria degli azionisti per approvare la fusione con Cnh che dara' vita a Cnh Industrial. 'In Italia - ha aggiunto Marchionne - Fiat Industrial ha 14 stabilimenti e 10 centri di ricerca e sviluppo e occupa circa 19mila persone. Intendiamo non solo preservare questa realta', ma vogliamo renderla' piu' forte e competitiva. Perche' e' l'unica strada per generare beenssere ed occupazione'.

    4 - FMI: ITALIA, TAGLIATE A -1,8% LE STIME DI CRESCITA 2013, MIGLIORANO QUELLE 2014
    Radiocor - Il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le stime di crescita dell'Italia per quest'anno ma ha leggermente alzat o quelle per il 2014. Da quanto emerge dall'aggiornamento dell'istituto di Washington al World Economic Outlook dello scorso aprile, per l'economia tricolore e' attesa una contrazione dell'1,8% nel 2013, peggio del -1,5% previsto tre mesi fa. Per l'anno prossimo invece il Fondo ha migliorato dello 0,2% le proprie stime, portando a un +0,7% l'espansione attesa dell'economia italiana.

    CHRISTINE LAGARDE FOTOCHRISTINE LAGARDE FOTO

    5 - FMI: TAGLIA STIME DI CRESCITA MONDIALI, PER IL 2013 +3,1%
    Radiocor - A causa di 'domanda domestica debole, rallentamento della crescita nelle economie di vari mercati emergenti chiave' e una 'ancor piu' pro tratta recessione nell'Area Euro', il Fondo monetario internazionale ha tagliato dello 0,2% le stime di crescita globale sia per quest'anno sia per l'anno prossimo rispettivamente a un +3,1 e +3,8%. E' quanto emerso nell'aggiornamento al World Economic Outlook (Weo) la cui versione originaria risale allo scorso aprile.

    Secondo l'istituto guidato da Christine Lagarde, 'rischi per una frenata alla crescita globale continuano a dominare: mentre rischi datati restano, altri ne sono emersi inclusa la possibilita' di un piu' lungo rallentamento nelle economie dei mercati emergenti', soprattutto se si considerano le possibilita' di una stretta creditizia e di condizioni finanziarie meno agevoli, quest'ultime - scrive il Fondo - legate 'all'atteso venir meno delle politiche monetarie di stimolo negli Stati Uniti, che porta a un cambio di rotta dei flussi di capitale'.

    VITTORIO MALACALZA E MARCO TRONCHETTI PROVERA IN TRIBUNA ALLO STADIO MEAZZAVITTORIO MALACALZA E MARCO TRONCHETTI PROVERA IN TRIBUNA ALLO STADIO MEAZZA

    Ecco perche', consiglia il Fondo, 'misure aggiuntive saranno necessarie' per tenere a bada i rischi. Tra quelle misu re l'istituto cita 'l'incremento tempestivo del tetto al debito pubblico americano' e l'adozione da parte della classe politica dell'Area Euro delle azioni necessarie per 'mitigare e rovesciare la frammentazione finanziaria'.

    6 - CAMFIN: LEONARDO E JPMORGAN ADVISOR DI CDA E INDIPENDENTI SU CONGRUITA' OPA
    Radiocor - - Saranno Leonardo&Co e JpMorgan ad affiancare rispettivamente il cda e i consiglieri indipendenti di Camfin nella valutazione dell'opa sulla holding. Lo apprende Radiocor da fonti finanziarie. I due advisor sono al lavoro per elaborare la fairness opinion sul prezzo dell'offerta, lanciata a 0,80 euro per azione da parte dalla newco Lauro 61, ed entro qualche giorno sono attesi completare la documentazione che sara' di supporto al parere formale dei cinque consiglieri indipendenti (Alessandro Foti, Nicoletta Greco, Mario Notari, Mauro Rebutto e Arturo Sanguinetti) e del consiglio di amministrazione.

    JPMORGANJPMORGAN

    La formulazione del parere sulla congruita' dell'offerta sara' all'ordine del giorno di un cda Camfin che dovrebbe tenersi la prossima settimana. Intanto domani e' in calendario il consiglio di amministrazione di Lauro 61 che avra' sul tavolo gli approfondimenti chiesti da Consob funzionali all'autorizzazione per la pubblicazione del prospetto informat ivo dell'opa e, di conseguenza, per l'avvio dell'offerta.

    7 - SERRAVALLE: ASTA VERSO NULLA DI FATTO, CONTROLLANTE ASAM RINEGOZIA DEBITO
    Radiocor - Asam apre il dossier debito. La holding controllata all'80% dalla Provincia di Milano, secondo quanto risulta a Radiocor, ha iniziato ufficialmente la rinegoziazione dei prestiti con le banche: circa 180 milioni con scadenza a lungo termine su cui, durante lo scorso esercizio, sono stati sforati i covenant. L'impasse e' legato a doppio filo alla partecipazione pari al 53% detenuta nell'autostrada Serravalle, la cui vendita potrebbe aiutare Asam a migliorare i propri parametri finanziari.

    tangenziale serravalletangenziale serravalle

    Domani, infatti, e' l'ultimo giorno per la presentazione delle offerte - in vendita c'e' complessivamente l'82% dell'asset (comprende anche la quota del Comune di Milano e di altri enti locali) - ma, salvo sorprese dell'ultima ora, l'asta andra' deserta, a causa dei gravosi impegni di investimento previsti per le controllate Pedemontana e Tem.

    Proprio la svalutazione della partecipazione in Serravalle (avvenuta nel bilancio 2011) aveva causato lo sforamento dei co venant, che fissavano per Asam un rapporto massimo di tre fra patrimonio netto e debiti. Cosi' ora la societa', che ha chiuso il 2012 con una perdita di 16 milioni dopo il rosso di 206 milioni del 2011, ha dovuto aprire un tavolo con le banche, ovvero con Dexia e Bnp (per 80 milioni) e con Bnp, Bpm e Monte dei Paschi (per altri 100 milioni). Sull'operazione, come consulenti di Asam, operano Ernst&Young e i legali di Dla Pipers.

    FRANCO BERNABEFRANCO BERNABE

    8 - TELECOM: AGCOM PROMUOVE SCORPORO, VOLA IN BORSA
    (ANSA) - La separazione della rete d'accesso di Telecom Italia è un'operazione "coraggiosa e innovativa", ma non si può nascondere che si tratta di un atto "di complessità tecnica raccapricciante" e anche per questo va visto "con simpatia". Il presidente dell'Agcom, Angelo Marcello Cardani, nella Relazione annuale, promuove con convinzione lo scorporo avviato dal gruppo telefonico, e dà così anche una spinta al titolo in Borsa, che chiude in rialzo del 3,46%.

    In un panorama nel quale gli investimenti in reti di nuova generazione "hanno avuto il fiato corto", tanto che quelle fisse sono "al palo" e la nuova frontiera dell'Lte viaggia "a velocità ridotta", Cardani sottolinea come sia necessario "trovare il giusto equilibrio tra l'obiettivo di promozione della concorrenza e l'incentivazione agli investimenti". Ci vogliono, insomma, "regole economiche e tecniche che tengano conto dell'efficienza dinamica del mercato e delle potenzialità della concorrenza.

    ANGELO CARDANIANGELO CARDANI

    La separazione della rete d'accesso e il modello di equivalence of input possono costituire in tal senso un'opportunità, se finalizzate a promuovere lo sviluppo delle reti di nuova generazione, con tempi e azioni guidati dalle imprese e a condizioni paritetiche". L'operazione varata di Telecom è quindi "coraggiosa e innovativa" e "tanto più sarà ampia (con il perimetro degli asset ceduti comprendente anche elementi attivi di rete) e profonda (verso una separazione effettiva del controllo), tanto più il dividendo regolamentare potrà essere significativo".

    Ed è proprio questo che chiede Telecom, un "dividendo regolatorio adeguato", come lo ha definito il presidente Franco Bernabè: Telecom "non vuole sconti", ha infatti assicurato, ma solo quello che "le analisi dei mercati dimostreranno e che l'Europa prevede". Il cammino intrapreso dal gruppo telefonico, che ha avviato il confronto con l'Agcom da qualche settimana, sembra dunque andare nella giusta direzione: "Siamo fiduciosi - ha aggiunto Bernabè - che il percorso che abbiamo iniziato porti a una positiva evoluzione del processo nell'interesse del Paese, dei consumatori, della concorrenza".

    Del resto, come ha sottolineato il viceministro alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, la separazione della rete "non ha precedenti in Europa" e quindi "l'Italia si appresta a diventare il riferimento europeo relativamente alla forma più avanzata di assetto proconcorrenziale consentita dalla separazione strutturale dell'operatore storico". Positivo anche il commento dell'ad di Vodafone Italia, Paolo Bertoluzzo: "Se dal progetto oggi allo studio - ha detto - si passasse a uno scorporo 'ampio' in termini di perimetro e 'profondo' quanto alla cessione del controllo, questo potrebbe rappresentare un'opportunità per il mercato e un motore per gli investimenti nelle reti di nuova generazione".

     

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