1 – LA FERRAGNI CANDIDATA ALL' AMBROGINO D' ORO
ACQUA CHIARA FERRAGNI
Tra i papabili vincitori dell' Ambrogino d' Oro (prestigioso riconoscimento che il Comune di Milano assegna alle personalità legate alla città che si sono distinte negli ambiti più disparati) quest' anno spicca il nome di Chiara Ferragni.
La giovane imprenditrice e fashion blogger - che vanta un fatturato annuo di circa 10 milioni di dollari - è stata proposta dal consigliere comunale Gianluca Comazzi (Fi). Nata a Cremona, Ferragni vive tra Los Angeles e il capoluogo lombardo, dove lo scorso anno ha aperto un negozio a due passi da corso Como.
le chiappe di chiara ferragni
Tra le motivazioni che hanno spinto Comazzi a proporre l' icona social (oltre a medici di prestigio e associazioni di volontariato) il fatto che quest' ultima «è una professionista di successo, con un' azienda che dà lavoro a una ventina di persone e decine di consulenti. Da sempre legata a Milano».
2 – DA CHIARA FERRAGNI ALL’OLD FASHION: AMBROGINO, LA RIFFA DELLE CANDIDATURE
Andrea Senesi per www.corriere.it
Cremonese, bocconiana (ma senza laurea), «ha sempre dimostrato un attaccamento particolare nei confronti di Milano: pur potendo vantare una carriera di notevole prestigio negli Stati Uniti, nel 2017 l’imprenditrice ha inaugurato il suo primo store nel capoluogo lombardo, a pochi passi da corso Como e piazza Gae Aulenti».
chiara ferragnie e fedez 1
La proposta insomma è di premiare Chiara Ferragni con un Ambrogino d’oro, la massima onorificenza civica che il sindaco assegna ogni anno il 7 dicembre. Gianluca Comazzi, consigliere di Forza Italia, giustifica così la sua proposta: «Ferragni ha contribuito a incrementare la fama della nostra città, in particolare per il settore della moda e dell’economia digitale».
La nomination della più famosa blogger di moda italiana è un colpo a sicuro effetto, eppure tra le proposte finora arrivate non è certo quella destinata sollevare le polemiche più aspre. Nel «pacchetto» della Lega spicca per esempio l’idea di un riconoscimento all’Old Fashion, la discoteca dell’aggressione a Bettarini junior, chiusa dal questore prima di essere pubblicamente difesa dal ministro dell’Interno Matteo Salvini che si preoccupò persino di farsi fotografare accanto al gestore Roberto Cominardi.
Salvini Roberto Cominardi
«Una realtà storica dalla quale sono passate generazioni di milanesi», spiega il capogruppo leghista Alessandro Morelli, motivando la proposta di un premio. Tra le nomination salviniane anche quella per il giornalista Mario Giordano e per il centro di produzione Rai.
Sul fronte opposto il partito di maggioranza relativa a Palazzo Marino, il Pd, attraverso il capogruppo Filippo Barberis, propone una Medaglia d’oro alla memoria per il genetista Luigi Luca Cavalli Sforza, lo studioso che tra le altre cose dimostrò che le razze non esistono, e riconoscimenti per Jacopo Tissi, l’unico ballerino italiano al Bolshoi, e Arianna Szörényi, sopravvissuta ad Auschwitz e testimone della Shoah.
Mario Giordano
Ancora da Forza Italia, segnatamente da Maristella Gelmini, arriva invece la proposta di un premio per Alberto Mantovani, il direttore scientifico dell’Humanitas, mentre dalla ex azzurra Silvia Sardone ecco l’idea di un riconoscimento per la ex direttrice della scuola di ballo della Scala Anna Maria Prina.
chiara ferragni 2
Sempre firmata Comazzi la doppia nomination per i fratelli Giordano e Manlio Zucchi «imprenditori e filantropi, titolari dell’omonima azienda tessile, fra le più importanti e prestigiose a livello europeo nel settore della biancheria per la casa».
Il regolamento prescrive che c’è tempo fino a stasera e che «le civiche benemerenze non devono superare ogni anno il numero complessivo di 35, tra 15 Medaglie d’oro e 20 attestati». Un premio alla carriera potrebbe quest’anno essere assegnato a Elio e alle sue Storie Tese.
beppe sala al gaypride 2018
Il musicista ha ricordato proprio venerdì scorso, nel corso di un dibattito col sindaco Sala sul tema periferie, come l’occasione dell’Ambrogino si presentò 10 anni fa ai tempi di Letizia Moratti, ma le polemiche di quell’edizione intorno alla mancata premiazione di Enzo Biagi sconsigliarono alla band di accettare il riconoscimento. «Si fa sempre in tempo», aveva chiosato venerdì in tono scherzoso Beppe Sala. Chissà che non sia la volta buona.
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