TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A…
Estratto dell'articolo di Vera Martinella per www.corriere.it
[…] la grande speranza è quella di riuscire a scoprire la presenza di un tumore solo con un prelievo di sangue, quando la malattia è ai primissimi stadi, non ha dato altri sintomi o non è ancora visibile tramite gli esami oggi disponibili. In questa direzione vanno anche due nuove ricerche britanniche, finanziate dal Cancer Research UK, che hanno identificato 618 proteine collegate a 19 tipi di cancro differenti, 107 delle quali sono state individuate nel sangue raccolto in pazienti almeno sette anni prima che ricevessero poi effettivamente una diagnosi.
Questo filone di ricerca è oggetto di studio in centinaia di laboratori in tutto il mondo e l'obiettivo è riuscire a prevenire la formazione di una neoplasia o, almeno, diagnosticarla ai suoi albori. Nello stesso panorama s'inquadrano i due studi britannici appena pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Nature, basati sulla proteomica, la scienza che studia le proteine presenti all’interno delle cellule (ma anche di un tessuto o di un organismo) e quelle che dalle cellule vengono rilasciate e che circolano nel sangue.
Dall’analisi delle loro caratteristiche e del loro comportamento, sia prese singolarmente che nel loro insieme, i ricercatori contano di ottenere informazioni decisive per mettere a punto nuove strategie di diagnosi precoce e di cura per i tumori e anche per diverse altre malattie.
[…] Nel primo studio, i ricercatori hanno analizzato i campioni di sangue contenuti nella UK Biobank e prelevati da oltre 44mila persone, 4.900 delle quali hanno poi sviluppato un tumore. […]
Nel secondo studio, invece, sono stati valutate le informazioni genetiche derivanti da oltre 300mila casi di cancro per indagare quali proteine fossero coinvolte e quante potessero essere trattate con nuovi farmaci mirati già disponibili. Gli studiosi hanno così individuato nel sangue 40 proteine che influenzano il rischio di una persona di sviluppare 9 tipi di cancro. Hanno anche scoperto che alterandole potrebbe aumentare o diminuire il pericolo di tumore, ma questo può anche portare a effetti collaterali indesiderati.
«Il nostro scopo è arrivare ad avere dei farmaci che possono essere somministrati a persone sane a maggiore rischio di cancro per limitare il pericolo che lo sviluppino, ma prima di procedere con sperimentazioni sulle persone servono ancora approfonditi studi e verifiche - conclude Karl Smith-Byrne, epidemiologo, autore senior del primo studio e primo autore del secondo -. Siamo lontani, ma facciamo progressi su una strada che una volta era impensabile».
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