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    UN BLUFF ATOMICO – IL CREMLINO HA MANDATO AVANTI QUELLO SVALVOLATO DI DMITRY MEDVEDEV A MINACCIARE DI NUOVO L’USO DELL’ATOMICA. MA IL GIORNO DOPO HA ASSICURATO DI ESSERE “PIENAMENTE IMPEGNATA A EVITARE UNA GUERRA NUCLEARE” E HA LANCIATO UN APPELLO ALLE ALTRE QUATTRO “POTENZE ATOMICHE UFFICIALI” (USA, CINA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA) – L'INTELLIGENCE RUSSA ACCUSA LONDRA DI AVER DIRETTO SIA GLI ATTENTATI AI NORD STREAM, SIA L'ATTACCO A SEBASTOPOLI...


     
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    1 – MOSCA HA ASSICURATO DI ESSERE "PIENAMENTE IMPEGNATA AD EVITARE UNA GUERRA NUCLEARE"

    Marta Allevato per www.agi.it

     

    PUTIN MEDVEDEV PUTIN MEDVEDEV

    La Russia ha dichiarato di essere pienamente impegnata nell'impedire una guerra atomica e ha garantito che evitare uno scontro tra le potenze nucleari mondiali è la sua prima priorità. "Riaffermiamo pienamente il nostro impegno nella Dichiarazione congiunta delle cinque grandi potenze nucleari sulla prevenzione della guerra nucleare e sull'evitare una corsa agli armamenti dal 3 gennaio, 2022", ha scritto in una nota il ministero degli Esteri di Mosca, come riporta Ria Novosti.

     

    Le 'cinque potenze atomiche ufficiali' - la Russia, gli Stati Uniti, la Cina, la Gran Bretagna e la Francia - a gennaio scorso, hanno inviato un messaggio congiunto al Consiglio di sicurezza dell'Onu, affermando il loro impegno ad evitare una guerra nucleare.

     

    Mosca ha invitato i Paesi dei "cinque nucleari a dimostrare la loro disponibilità ad abbandonare i tentativi di violare i reciproci interessi vitali incoraggiando provocazioni con armi di distruzione di massa", ha affermato il ministero degli Esteri russo in una nota.

     

    dmitri medvedev vladimir putin dmitri medvedev vladimir putin

    "Invitiamo i 'cinque nucleari' a dimostrare concretamente la loro volontà di lavorare su questo compito prioritario e ad abbandonare i pericolosi tentativi di violare i reciproci interessi vitali, spostandosi sull'orlo del conflitto armato diretto e incoraggiando provocazioni con armi di distruzione di massa, che possono portare a conseguenze catastrofiche", ha affermato il dicastero.

     

    Mosca ha ricordato che nel campo della deterrenza nucleare la Russia è guidata dal postulato dell'inammissibilità di una guerra nucleare, nella quale non possono esserci vincitori.

     

    PUTIN MEDVEDEV PUTIN MEDVEDEV

    Intanto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale per le comunicazioni strategiche John Kirby, ha dichiarato alla Cnn che "a settembre, la Corea del Nord ha pubblicamente negato di voler fornire munizioni alla Russia, tuttavia le nostre informazioni indicano che sta fornendo di nascosto alla guerra russa in Ucraina un numero significativo di munizioni di artiglieria". Kirby ha denunciato che "le forniture di armi alla Russia da Pyongyang sono camuffate da spedizioni verso Paesi del Medio Oriente o Africa settentrionale"

     

    2 – «RUOLO SU GAS E CRIMEA». MOSCA ACCUSA LONDRA. MEDVEDEV CITA L'ATOMICA

    Gian Micalessin per “il Giornale”

     

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    Dalle alture dell'Hindu Kush alle spiagge e alle pianure dell'Ucraina. È il ritorno, cent' anni dopo, a quel «Grande Gioco» caro a Ruyard Kipling che tra l'800 e i primi del '900 impegnò agenti segreti russi e inglesi sui confini asiatici dei rispettivi imperi. A evocare il ritorno al passato è il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che accusa Londra di aver diretto sia gli attentati ai due gasdotti Nord Stream, sia l'incursione contro le navi russe a Sebastopoli.

     

    «I nostri servizi d'intelligence sono in possesso di dati da cui risulta che le forze speciali britanniche hanno diretto e coordinato gli attacchi», afferma Peskov aggiungendo che il sabotaggio al Nord Stream rappresenta «un attacco terroristico a un'infrastruttura energetica critica» di valenza internazionale. «Queste azioni non possono essere lasciate passare». Accuse a cui fa seguito la minaccia dell'ex presidente Dmitry Medvedev di ricorrere al nucleare se Kiev non rinuncerà a Crimea e Donbass.

     

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    Avvertimenti a cui Londra oppone calcolati understatement. Per il ministro degli Esteri James Cleverly Mosca è «staccata dalla realtà» e vuole «distrarre l'attenzione» dai «fallimenti in battaglia». Per il premier Rishi Sunak le accuse sono parte del «manuale di distrazione dalla realtà» usato dal Cremlino.

     

    Ma per capire i sospetti russi bisogna tornare al 30 giugno quando i commandos ucraini sbarcano sull'Isola dei Serpenti a bordo di scooter subacquei guidandone la riconquista. Un'incursione realizzata grazie all'appoggio in zona delle forze speciali dello Special Boat Service, l'equivalente inglese dei nostri Comsubin e dei Seals statunitensi.

     

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    Proprio il ruolo dell'Sbs spinge l'intelligence russa a ipotizzare un coinvolgimento inglese anche nel sabotaggio del Nord Stream. Un sabotaggio in cui, nella logica russa, l'appoggio operativo della Marina di Sua Maestà e il coordinamento degli 007 britannici sarebbero stati fondamentali. Il primo a battersi per un ruolo attivo di commandos e intelligence inglesi in caso d'intervento russo in Ucraina è stato del resto il generale Mark Carleton-Smith, un'ex-comandante delle forze speciali passato alla guida delle forze armate del Regno Unito.

     

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    Grande sostenitore del deep battle space, l'allargamento del campo di battaglia alle retrovie nemiche grazie alle forze speciali, Carleton-Smith ha imposto le sue strategie fin dall'operazione Orbital, la missione d'addestramento dell'esercito ucraino avviata da Londra nel 2015. Tra le forze istruite dagli inglesi c'erano anche i nuclei d'élite, supervisionati dalle Sas britanniche, che nelle prime ore di guerra presero in consegna Zelensky.

     

    Sul piano militare l'operazione salvò la vita al presidente, ma su quello politico vanificò, su preciso ordine di Boris Johnson, i piani di un Joe Biden pronto a trasferire Zelensky fuori dal Paese. Da allora gli incursori delle Sas, come rivelato dal Times, non hanno mai smesso di addestrare gli omologhi ucraini. Un'operazione condotta sotto il coordinamento dell'Mi6, il servizio d'intelligence estera a cui fonti russe imputano l'individuazione degli obbiettivi sul deep battle space.

     

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    Coniugando osservazioni satellitari a intercettazioni e trasmettendole ai commandos alla guida degli omologhi ucraini, l'Mi6 avrebbe pianificato gli attacchi all'arsenale di Timonovo e all'aeroporto di Stary Oksol condotti, ad agosto, nella regione russa di Belgorod. Una doppietta seguita dall'attentato al ponte di Kerch e, domenica, dall'incursione di droni nel porto di Sebastopoli. Due devastanti e simbolici affondi in ambiente «navale» in cui Mosca non può far a meno d'intravvedere la manina della «perfida Albione».

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