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    UN BOSS CON LA PASSIONE PER LE CROSTE – I DISEGNETTI DA SCUOLA ELEMENTARE DI FRANCESCO SCHIAVONE, IL BOSS DEI CASALESI CHE HA DECISO DI COLLABORARE CON LA GIUSTIZIA DOPO 26 ANNI DI DETENZIONE – TRA UN CRIMINE E L’ALTRO, IL CAMORRISTA SI DILETTAVA A DISEGNARE LA CAMPAGNA DELLA SUA INFANZIA: IN UNA DELLE PROPRIETÀ CONFISCATE È STATA RITROVATA UNA GIGANTESCA RAPPRESENTAZIONE SU TRE PARETI E…


     
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    Estratto dell'articolo di Piero Rossano per www.corriere.it

    francesco schiavone 2 francesco schiavone 2

     

    Il richiamo della campagna, i ricordi di quei terreni visti per la prima volta da bambino al seguito dei genitori contadini, di un paesaggio che si era via via trasformato dietro la necessità di un'agricoltura diventata nel frattempo intensiva per rispondere alla domanda di mercato.

     

    Negli affreschi ancora oggi visibili in una delle masserie che sono state di proprietà di Francesco Schiavone, il super boss dei "Casalesi" che ha deciso di collaborare con la giustizia aprendo così nuovi scenari nelle strategie di contrasto alla camorra, si avverte come nel criminale si affacci anche la necessità di riannodare il filo della memoria.

    i dipinti di francesco schiavone i dipinti di francesco schiavone

     

    Sono "opere", quelle venute alla luce nella tenuta «Selvalunga» di Grazzanise (Caserta), a poche centinaia di metri dall'aeroporto militare sede del 9° Stormo "Francesco Baracca", che non avrebbero nessun valore se non fosse che a realizzarle, nei caldi pomeriggi d'estate trascorsi in quei luoghi, sia stato proprio l'ex capo del più potente e sanguinario clan che per decenni ha oppresso la zona: «Sandokan», appunto.  

     

    I dipinti ritrovati all'interno del bunker

    i dipinti di francesco schiavone i dipinti di francesco schiavone

    Francesco Schiavone e la passione per la pittura. Un tratto insospettabile, quello del boss, ma risaputo sin dai tempi della cattura all'interno del bunker dove fu scovato nel luglio del 1998 nella sua Casal di Principe: oltre all'immagine di un Cristo e alla presenza di una Bibbia, che sono spesso simboli impropri di riferimento del potere criminale, gli investigatori scoprirono sulle pareti degli angusti spazi in cui si era rintanato anche delle "croste". Su quelle piccole tele vi era forse il segreto tentativo del latitante di concedersi una apparenza di normalità ormai persa […]

     

    Francesco Schiavone, nei momenti liberi dalla gestione della cosca criminale - è il periodo dell'alleanza sfociata poi in dualismo con Francesco Bidognetti, detto «Cicciotto 'e mezzanotte» - si dedica sovente anche a questo passatempo. E dipinge per ore e per giorni all'interno di un capannone che prima era una stalla e che poi trasforma in autorimessa una gigantesca rappresentazione su tre pareti di quella che era la campagna dei suoi ricordi. È la «Selvalunga» di quando era bambino […]

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    Altre tracce di affreschi di Francesco Schiavone si trovano in una seconda importante tenuta di sua proprietà a non molta distanza, nel territorio di Santa Maria la Fossa: «La Balzana».

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