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    LA TEMPESTA PREFETTA - C'È UN BRACCIO DI FERRO AL VIMINALE CHE BLOCCA UNA SERIE DI IMPORTANTI NOMINE PREFETTIZIE: IL CONFLITTO È SEMPRE IL SOLITO, TRA LAMORGESE E IL SUO PREDECESSORE SALVINI - IL DOMINO PARTE DAL PENSIONAMENTO DEL PREFETTO DI NAPOLI: LA MINISTRA VUOLE UN NOME SOLO, CIOÈ PALOMBA, NAPOLETANO E ATTUALMENTE PREFETTO DI TORINO - DA LÌ SI LIBEREREBBE DUNQUE ANCHE IL POSTO IN PIEMONTE, E POI CI SAREBBERO LE INTRICATE PARTITE A BRESCIA, FIRENZE...


     
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    Giuseppe Salvaggiulo per "La Stampa"

    luciana lamorgese e matteo salvini luciana lamorgese e matteo salvini

     

    All'ombra della campagna elettorale, un braccio di ferro nel governo blocca da tre settimane un importante giro di nomine prefettizie. Il conflitto latente resta quello tra il leader della Lega, Matteo Salvini, e il suo successore al ministero dell'Interno, Luciana Lamorgese.

     

    marco valentini prefetto di napoli marco valentini prefetto di napoli

    Il domino del Viminale nasce dal pensionamento del prefetto di Napoli, Marco Valentini. Napoli è considerata prefettura di primissima fascia al pari di Roma e Milano, equivalente ai ruoli apicali del ministero. Lo testimoniano quantità e rango dei papabili. Oltre ad alcuni prefetti insediati nei capoluoghi di regione, ci sono alcuni tra i più stretti collaboratori della stessa ministra.

     

    bruno frattasi bruno frattasi

    Bruno Frattasi, capo di gabinetto dopo una carriera per lo più ministeriale, interrotta solo da due anni da prefetto di Latina. O Michele Di Bari, capo del dipartimento immigrazione. Con una differenza: Frattasi è stato scelto da Lamorgese dopo aver nominato prefetto di Roma Matteo Piantedosi, capo di gabinetto di Salvini e plenipotenziario del Capitano, che interpretava il ruolo di ministro frequentando il Viminale il minimo indispensabile.

     

    michele di bari capo del dipartimento immigrazione michele di bari capo del dipartimento immigrazione

    Invece Di Bari, che ha una carriera più «territoriale», è stato da lei ereditato proprio dall'epoca Salvini. Che l'aveva portato a Roma nel 2019 da Reggio Calabria, dove tra l'altro aveva promosso le ispezioni sul Comune di Riace poi sfociate nel processo all'allora sindaco Lucano.

     

    claudio palomba claudio palomba

    Ma Lamorgese ha un'altra idea. Prefetta anch'ella e capo di gabinetto al Viminale prima di diventare ministra, padroneggia la materia come pochi. E da tempo ha annusato attorno alla nomina possibili interferenze politiche. Romane, ma non solo.

     

    Al Viminale è notorio, per esempio, che il governatore campano Vincenzo De Luca avesse pessimi rapporti con il prefetto napoletano Valentini. Al contrario non fa mistero di stimare quello di Salerno, Francesco Russo. Dunque la ministra ha messo tutti davanti al fatto compiuto, facendo sapere che il nome del nuovo prefetto di Napoli è uno solo, e non negoziabile: Claudio Palomba, napoletano e attualmente prefetto di Torino, già in predicato di dirigere l'ufficio legislativo del ministero.

     

    francesco russo prefetto di salerno francesco russo prefetto di salerno

    La designazione del nuovo prefetto di Napoli, come sempre in questi casi, innesca un effetto a cascata. E dunque, tra spostamenti e nuove nomine, dovrebbero essere una decina gli interessati.

     

    In questi casi il ministro dell'Interno prepara un pacchetto, cerca preventivamente il necessario e informale consenso, poi porta tutto in Consiglio dei ministri. In questo caso già due Consigli dei ministri (23 e 30 settembre) sono trascorsi invano.

     

    La spiegazione ufficiale è che altri provvedimenti impegnativi hanno reso impossibile esaminare il pacchetto Viminale. In realtà, almeno un paio di nodi e la coincidenza con la campagna elettorale in alcune delle città coinvolte nel risiko hanno consigliato prudenza e rinvio della questione.

    raffaele ruberto prefetto di caserta raffaele ruberto prefetto di caserta

     

    Il nodo più intricato è Torino. I candidati più forti dovrebbero essere due. Raffaele Ruberto, attualmente prefetto di Caserta, in trent'anni ha girato nove città. Tra cui Torino dov'è stato vicario prima della nomina a prefetto, nel 2017, e l'assegnazione a Reggio Emilia. Il ritorno a Torino da titolare sarebbe la conclusione naturale della carriera.

     

    attilio visconti prefetto di brescia attilio visconti prefetto di brescia

    L'altro pretendente potrebbe essere Attilio Visconti, attualmente prefetto di Brescia dov'era stato nominato due anni fa da Salvini. Benché più giovane, ha un curriculum ampio: nel 1990 fuori ruolo a palazzo Chigi nel Comitato esecutivo per i servizi di informazione e sicurezza (Cesis), poi incarichi al ministero e in Comuni commissariati.

     

    Prefetto dal 2010, anch' egli ha già lavorato a Torino come vicario. Quello su Torino, con la Lega che vorrebbe una golden share sulla nomina, non è l'unico dossier politicamente sensibile.

     

    alessandra guidi alessandra guidi

    C'è un'altra grande città che attende un nuovo prefetto. All'inizio di agosto Alessandra Guidi, arrivata a Firenze solo otto mesi prima, è stata chiamata da Elisabetta Belloni a farle da vice al Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza che a palazzo Chigi sovraintende ai servizi segreti.

     

    valerio valenti prefetto di trieste valerio valenti prefetto di trieste

    Per Firenze il candidato in pole position sarebbe l'attuale prefetto di Trieste Valerio Valenti, che nel capoluogo toscano ha già lavorato come capo di gabinetto quindici anni fa. Ma pare che alcuni ambienti politici e amministrativi locali storcano il naso.

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