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    UN CALCIO ALLA SUPERLEGA! LE MOSSE UEFA PER COMBATTERE LO STRAPOTERE DI PREMIER E LIGA – IL NUMERO UNO CEFERIN: “NON SONO I SOLDI A COMANDARE. LA CHAMPIONS A 32 È UN BUON EQUILIBRIO” – ANCHE IL PROGETTO FIFA DI UN MONDIALE PER CLUB A 24 DA GIOCARE NEGLI ANNI DISPARI ALLONTANA L’IDEA DELLA SUPERLEGA


     
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    Fabio Licari per la Gazzetta dello Sport

     

    E se lo spettro della Superlega si stesse davvero allontanando?

    Leggendo tra le righe delle parole di Ceferin, e ricollegandole alle recenti posizioni dei grandi club, sembra di essere a una svolta nello scenario internazionale. Non è tanto la frase del presidente Uefa che colpisce, «non ci sarà nessun campionato chiuso, non rientra nei nostri ideali», perché in fondo è quello che ripeteva Platini, quanto il tono che non ammette repliche, il dire «semplicemente è così», il rivolgersi esplicitamente a Rummenigge ricordandogli che «i club non sono gli unici a preoccuparsi del calcio».

     

    Come dire: in Europa ci sono Bayern, Real e Juve, ma anche Maribor, Apoel e Goteborg, e il calcio non può essere soltanto a somiglianza dei grandi. Nei giorni scorsi gli stessi grandi club avevano lasciato intendere di essere addirittura pronti a discutere della Champions 2021-24, senza cioè aspettare i risultati del 2018-21.

     

    CHAMPIONS LEAGUE CHAMPIONS LEAGUE

    Quasi come se questo torneo 4X4, con al vertice Spagna, Germania, Inghilterra e, si spera a lungo, Italia, sia un buon compromesso rispetto al passato e ai sogni di una Nba del calcio, affascinante ma complicata. In ogni modo è un ribaltamento dei ruoli: fin dagli anni 90 i grandi club hanno alzato la voce e minacciato scissioni per ottenere concessioni. Per la prima volta sembrerebbero accontentarsi.

     

    Probabilmente è anche una questione di nemico comune: in questo caso le Leghe europee che, Italia esclusa, sono partite all' assalto dell' Uefa. Qui si sta giocando la partita decisiva: con le Leghe piccole manovrate da Inghilterra e Spagna che, con la scusa di difendere la «democrazia», vogliono invece combattere la Champions che può ridurre il loro fatturato. La Premier è finanziariamente una Champions per ricavi e per il fatto che il solo partecipare garantisce utili; la Liga sta crescendo vertiginosamente. Una Superchampions come quella che sta nascendo, più equilibrata e spettacolare, con l' obiettivo di un fatturato di oltre tre miliardi, è un concorrente scomodo.

     

    CEFERIN CEFERIN

    In tutto questo, ecco poi il progetto Fifa di un Mondiale per club a 24, da giocare a giugno. Infantino avrebbe gradito una periodicità biennale che però il calendario non permette: «Si gioca troppo, chiedete alla Fifa», ha detto duro Ceferin. E quindi si può trovare un accordo su un torneo quadriennale, anni dispari, cominciando dal 2021. Con almeno una dozzina di europee e un budget che arricchirebbe le casse dei grandi club, allontanando ancora di più l' idea della Superlega. Sono equilibri fluidi quelli del calcio mondiale, domani chissà, ma di sicuro Ceferin non è un anonimo burocrate facile da manovrare come qualcuno poteva immaginare.

     

     

    CEFERIN SALUTA LA SUPERLEGA

     

    F.Li. per la Gazzetta dello Sport

     

    Niente Superlega. Caro Rummenigge, non pensare di essere l' unico a preoccuparti del calcio. Attente, Liga e Premier: smettere di manipolare i piccoli campionati per i vostri interessi. E parecchio altro. Aleksander Ceferin, cintura nera di karate ben prima di essere presidente Uefa, fa un discorso durissimo con nomi e spesso cognomi. «Con me non ci saranno Leghe chiuse, non sono in linea con i nostri valori, e non sono i soldi a comandare», dice senza sorridere.

    NYON SEDE UEFA NYON SEDE UEFA

     

    Aggiungendo poi in conferenza: «Credo che i grandi club abbiano abbandonato l' idea di Superlega, così mi ha detto anche Rummenigge. Non so se la nuova Champions sia l' ideale, bisogna essere pronti ad adattarsi ai cambi: per i piccoli ci vorrebbero 48 squadre, per i grandi 24, ma 32 è un buon equilibrio e tutti possono sognare di qualificarsi».

     

    Ce n' è anche per le Leghe europee che hanno minacciato risposte forti all' Uefa: anche di organizzare i campionati negli stessi giorni (e con gli stessi orari) della Champions. In realtà è una manovra di Liga e Premier che trascinano le piccole, agitando lo spettro della nuova Champions più elitaria, ma sono più che altro preoccupate per loro: la nuova Champions rischia di sottrarre risorse, sponsor, diritti tv al ricchissimo campionato inglese e all' emergente spagnolo. E infatti Ceferin parla senza mezzi termini di «manipolazione delle piccole», usate come strumento per proteste di ricchi.

    UEFA UEFA

     

     Con una mossa un po' elettorale, poi, Ceferin annuncia un milione di bonus a ogni federazione per nuovi investimenti. Il bilancio glielo consente: «Gli utili Uefa vanno redistribuiti, non accumulati».

     

    L' ultimo budget di Nyon è notevole, 4,6 miliardi di euro di ricavi (46% dalle nazionali, 53% dai club): il 70% arriva dai diritti tv, il 20% dal commerciale, soltanto il 9% da biglietti e ospitalità. Le spese sono però elevate, quasi 4,5 miliardi, anche perché il 77% se ne va in distribuzione e solidarietà. Se si aggiunge l' effetto Brexit, negativo, l' utile finale è di 102 milioni, non altissimo ma sufficiente. Un vero successo è stato Francia 2016: ha avuto un fatturato enorme, 1,9 miliardi di euro (530 milioni più di Polonia-Ucraina 2012, torneo che rischiò di mettere in crisi l' Uefa). All' Italia, arrivata ai quarti, andranno 14 milioni, al Portogallo campione il doppio.

    INFANTINO VAN BASTEN INFANTINO VAN BASTEN

     

    Approvate infine tutte le riforme. In particolare il limite di 12 anni (e 3 mandati) per l' Esecutivo e il presidente, e il fatto che i membri devono per forza essere presidenti o direttori delle federazioni. Inoltre, nuova rappresentanza per tutti i soggetti del calcio, a cominciare dai club; personalità extracalcistiche di grande competenza; metodi più trasparenti di assegnazione delle fasi finali dei tornei «perché in passato non sempre è stato così». E il riferimento alla beffa italiana per l' Europeo 2012, con almeno metà dei votanti corrotti e impuniti, è implicito.

     

    GIANNI INFANTINO E MARADONA GIANNI INFANTINO E MARADONA

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