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conte pioli
Un Conte al Milan. Come Dago dixit, il tempo di Elliott, e quindi di Giorgio Furlani, è quasi scaduto. L’ad, in carica da solo un anno, tornerà da dove è venuto, ovvero in Elliott. Paradossalmente non pagherà solo la decisione di confermare Pioli, ma anche la corsa da tifoso a Genova, dopo la vittoria soffertissima del Milan in 10 causa l’espulsione del portiere Maignan.
Quel gesto troppo evidente è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, e Gerry Cardinale si è messo in cerca di un sostituto. Per prima cosa ha provato a capire se Ivan Gazidis, prematuramente e erroneamente mandato via, sarebbe stato disponibile a tornare. Aivan però ha preso altri impegni oltreoceano, e quindi la ricerca prosegue. Non è facile, perché Cardinale vorrebbe un ceo in grado di contare in Lega, FIGC e UEFA, come il dirimpettaio nerazzurro Giuseppe Marotta, che non a caso i tifosi di Milan e Juve considerano così potente da aver ribattezzato il campionato "Marotta League".
conte pioli
Operazione non immediata, ma che prima o poi troverà una soluzione, e in estate Furlani lascerà Casa Milan, insieme all’allenatore Pioli e forse anche al Presidente Scaroni, molto impegnato con l’Enel. Al posto di Pioli, ormai non più on fire, arriverà Antonio Conte, che da tempo sta trattando le condizioni con Zlatan Ibrahimovic, plenipotenziario del soccer di Cardinale e con la manager Rafaela Pimenta, erede dello scomparso Mino Raiola.
furlani
Nel frattempo il patron di Red Bird prosegue le trattative per estinguere il debito da 600 milioni con Elliott. Sono due i soggetti interessati, tutti provenienti dalla stessa area geografica, Investcorp e Pif. Il primo sembra avvantaggiato, perché Pif punterebbe a inserire una clausola per comprare tutto il Milan, cosa che Cardinale, che finalmente vede all’orizzonte la possibilità di costruire lo stadio a Sesto San Giovanni, non vuole dare, perché pensa di vendere il Milan fra qualche anno a 3,5 miliardi di euro. Forse un pochino ottimista…
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