Napoli, crollo al cimitero di Poggioreale, la rabbia dei familiari: "vogliamo i nostri morti" #cimiterodipoggioreale #localteam pic.twitter.com/OttCchRo4R
— Local Team (@localteamtv) October 18, 2022
Claudio Mazzone per www.corriere.it
CIMITERO POGGIOREALE NAPOLI
Non c’è pace per i defunti del cimitero di Poggioreale a Napoli. Un nuovo crollo ha determinato nelle scorse ore lo sventramento della Cappella della Congrega della Resurrezione, determinando lo sventramento di alcune file di loculi. Le bare sono visibili a centinaia di metri di distanza, alcune di esse restano pericolosamente in bilico e ad una certa altezza, aumentando le difficoltà nell’opera di recupero delle stesse.
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La Congrega della Resurrezione si trova in una delle zone aperte del cimitero di Poggioreale, a poca distanza dal forno crematorio e dal cancello Balestrieri. Un’area distante dalle palazzine delle congreghe di San Gioacchino e dei Dottori Bianchi crollate il 5 gennaio 2022, quando 300 loculi furono distrutti. Le cause furono individuate nei lavori del cantiere per la metropolitana che passa proprio nei pressi del cimitero.
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Allora la Procura sequestrò il cimitero monumentale di Poggioreale - nell’inchiesta ci sono 20 indagati - e lo chiuse al pubblico, impedendo di fatto anche le operazioni di recupero, parzialmente iniziate, dopo un farraginoso e complesso coordinamento tra Comune, Tecnici della Metropolitana e Vigili del Fuoco, solo in queste settimane anche se le congreghe erano definitivamente crollate il 30 settembre. La Procura della Repubblica di Napoli nel luglio scorso ha ipotizzato il reato di disastro colposo e ha proceduto alla notifica di venti avvisi di garanzia.
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Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco allertati da alcuni abitanti della zona. Le immagini delle bare penzolanti nel vuoto e fuoriuscite dai loculi distrutti, sono le stesse che a gennaio scorso avevano scosso l’intera città e hanno riaperto la ferita in quei familiari che hanno visto sgretolarsi i loculi dei propri cari e che da mesi stanno portando avanti la loro battaglia per riavere almeno le salme.
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«Questo crollo è ancora più preoccupante - ha affermato Pina Caccavale, presidente del comitato 5 gennaio che riunisce i familiari delle salme - perché il cimitero è aperto, resta chiusa solo l’area del primo crollo, quello del 5 gennaio scorso, ma la congrega della Resurrezione è in un’altra zona del cimitero, in un’area accessibile. Questa volta non c’entra niente il Sebeto, l’unica cosa che può aver generato questo ennesimo disastro sono i lavori della metropolitana e la cosa che fa rabbia è che mentre noi abbiamo aspettato per mesi, e stiamo ancora aspettando, che iniziasse un intervento di recupero delle salme, i lavori del cantiere della metro sono continuati senza problemi e oggi si vedono i risultati.
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Ci avevano promesso - sottolinea Caccavale - che a fine ottobre avrebbero montato queste famose gru ma in realtà il 30 settembre le congreghe sono crollate del tutto ed è rimasto ben poco da riprendere».
Mancano due settimane alla ricorrenza dei Defunti e il cimitero di Poggioreale rischia di essere chiuso nuovamente, cosa che creerà un disagio importante in tutta la città. I familiari di quelle salme disperse da ormai 10 mesi e lasciate alle intemperie, speravano di poter dare, per il 2 novembre prossimo, una degna sepoltura ai loro cari, ma i tempi di recupero per l’intera struttura monumentale si allungano ancora di più dopo l’ennesimo crollo e l’attesa, di chi è stato vittima dell’incuria e della burocrazia, continua.
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