Andrea Giacobino per “andreagiacobino.com”
Bob Diamond
Molto si è detto e molto si è scritto sul ruolo di Jp Morgan nella partita che si sta giocando attorno al Monte dei Paschi di Siena. Ma nessuno ha parlato di uno dei compagni di viaggio come investitore che si è scelto Corrado Passera per presentare il suo nuovo piano di salvataggio di Rocca Salimbeni, esaminato ieri dal board della banca guidata da Marco Morelli: stiamo parlando della Atlas Merchant guidato da Bob Diamond.
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Questi è un banker di origini americane che dopo una carriera iniziata in Morgan Stanley e proseguita al Credit Suisse First Boston, nel 2010 diventò vicedirettore generale della banca inglese Barclays, dov’era entrato nel 1996, e un anno dopo prese il posto di John Varley come amministratore delegato.
Nel luglio del 2012 esplose lo scandalo internazionale della manipolazione, ad opera di alcuni trader di grandi banche, del tasso interbancario Libor e Barclays fu pesantemente coinvolta tanto da dover pagare una multa di quasi 60 milioni di sterline, la più alta sanzione mai comminata dalla britannica Financial Services Authority.
Il presidente della banca inglese Marcus Agius si dimise all’inizio di luglio e ventiquattr’ore dopo Diamond fece lo stesso. Il medesimo destino toccò a Jerry Del Missier, un pupillo dell’amministratore delegato, che lo aveva nominato chief operating officer un mese prima.
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Diamond è passato alle cronache anche per lo stratosferico bonus di 6,5 milioni di sterline che aveva incassato nel 2011, attirandosi le ire di alcuni grandi azionisti della banca e la reprimenda dell’allora governatore della banca centrale inglese, Mervyn King. E già nel 2010 Lord Mandelson lo aveva bollato come “la faccia inaccettabile” dei top banker, visto il suo stipendio di 63 milioni di sterline.
Circa un mese fa parlando con Bloomberg proprio Diamond, risorto a nuova vita dopo aver fondato Atlas Merchant, aveva parlato di “opportunità” nel compare a prezzi di saldo “piccole medie banche europee”, che “sono vicine alla capitolazione”. Dopo averci provato con Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca finite però nell’orbita del fondo Atlante, ora il banker dello scandalo Libor vuole atterrare a Siena a fianco di Passera.
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Anche perché gli affari di Diamond non vanno benissimo: il suo fondo Atlas Mara, nato per investire in banche africane (BancABC, Union Bank of Nigeria e Banque Populaire du Rwanda) e quotato, ha visto la capitalizzazione crollare dagli 800 milioni di dollari dell’Ipo a 240 milioni e perdere 6 milioni di sterline lo scorso anno. Chissà se a Siena serve davvero un simile investitore…