Niccolò Carratelli per "la Stampa"
DRIVE IN VOTO QUIRINALE
Alle 15 in punto un'ambulanza imbocca via della Missione, sotto Montecitorio. Nessuno si è sentito male, proprio all'inizio delle votazioni per eleggere il presidente della Repubblica. Dentro l'ambulanza c'è l'ex presidente della Sardegna, ora deputato di Forza Italia, Ugo Cappellacci.
Da sabato sera positivo al Covid, ma asintomatico, solo un po' di raffreddore. È pronto a inaugurare il seggio anti Covid allestito nel parcheggio di solito riservato ai deputati. Non appena all'interno il presidente delle Camera, Roberto Fico, apre ufficialmente la seduta, Cappellacci scende dal mezzo sanitario (noleggiato per l'occasione) ed entra a piedi nel parcheggio. Con lo smartphone gira un video, per documentare una scena inimmaginabile fino a due anni fa. È lui il primo grande elettore della storia repubblicana a esprimere la propria preferenza per il capo dello Stato fuori dalle aule parlamentari.
DRIVE IN VOTO QUIRINALE
Ad accoglierlo c'è un funzionario della Camera vestito come un infermiere di un reparto Covid di un qualsiasi ospedale italiano: tuta di contenimento, guanti, occhiali, coperto dalla testa ai piedi.
Primo gazebo, identificazione, sanificazione delle mani e consegna di guanti protettivi, insieme a una matita e alla scheda da compilare.
Secondo gazebo, due cabine a disposizione, dove votare in segretezza.
Terzo gazebo, urna sigillata dove inserire la scheda.
Dopo circa cinque minuti Cappellacci esce e risale sulla "sua" ambulanza, proprio mentre un mini suv grigio arriva alla sbarra di via della Missione. Il parlamentare alla guida svolta a destra ed entra direttamente nel parcheggio: non scende, abbassa solo il finestrino, mostra il documento di riconoscimento e ritira la scheda.
SEGGIO DRIVE IN AL PARCHEGGIO DI MONTECITORIO
Poi prosegue fino a un'area di sosta, l'abitacolo è il suo "catafalco" personale. Riparte verso l'uscita e si ferma a metà, per inserire la scheda nell'urna. Il seggio drive-in è realtà. Nelle successive due ore, almeno altre otto macchine compiono lo stesso giro, simile a quello che milioni di italiani hanno fatto, negli ultimi due anni, per sottoporsi a un tampone. Ma non tutti i 17 grandi elettori (positivi o in quarantena) che si sono prenotati, partecipano alla prima votazione. Alla fine in 6 non si presentano.
SEGGIO DRIVE IN AL PARCHEGGIO DI MONTECITORIO.
È il caso della deputata del Misto, ex 5 stelle, Doriana Sarli, che spiega con un post su Facebook di non essere «nelle condizioni di uscire ed esprimere la mia preferenza». Mentre un'altra ex del Movimento, la senatrice Bianca Laura Granato, racconta di non essere «riuscita a raggiungere il seggio per motivi logistici: doversi spostare con l'auto in zone a traffico limitato è un problema», forse non sapendo che basta comunicare alla Camera la targa della propria macchina per ottenere il permesso. Prova a "imbucarsi", invece, la deputata Sara Cunial, nota per le sue posizioni No Vax e No Pass, bloccata dalla polizia all'inizio di via della Missione.
la senatrice bianca laura granato 4
Vuole votare nel seggio per i positivi al Covid, senza un certificato medico che giustifichi la sua richiesta. D'altra parte, da non vaccinata, le sarebbe bastato un tampone negativo nelle 48 precedenti per entrare e votare in aula. «Il Green Pass, che è un documento amministrativo, non può subordinare il diritto al voto - ha attaccato - Siamo pronti a querelare quelli che ci hanno bloccato l'accesso, a cominciare da Fico, e a invalidare tutta l'elezione del presidente della Repubblica» .
SARA CUNIAL