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    UN ERGASTOLO NON BASTA. CONDANNATO AL CARCERE A VITA L’EX FIDANZATO DI SARA. DOPO AVERLA MASSACRATA DI BOTTE, LE DIEDE FUOCO. AVEVA 22 ANNI – VINCENZO PADUANO, EX GUARDIA GIURATA, L’AGGREDI’ CON INAUDITA E PREMEDITATA VIOLENZA


     
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    Giulio De Santis per Corriere della Sera

     

    VINCENZO PADUANO VINCENZO PADUANO

    L’ergastolo come unica condanna da pronunciare nei confronti di Vincenzo Paduano, il responsabile reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata Sara Di Pietrantonio, 22 anni. È quanto chiesto dal pm Maria Gabriella Fazi, al termine di una sofferta requisitoria nel corso dell’udienza con rito abbreviato di venerdì 7 aprile che prevede lo sconto di un terzo della pena. Sconto che, nel caso dell’ex guardia giurata, secondo l’accusa può consistere unicamente nell’evitare l’isolamento diurno. In altri termini il pm ha chiesto una pena esemplare per un omicidio di «inaudita ferocia».

     

    LA PREMEDITAZIONE

    Questa la cronaca di quanto accadde il 29 maggio scorso in via della Magliana: l’imputato - che anche in questa occasione ha preferito restare a Regina Coeli, anziché essere presente in udienza - attese Sara che stava tornando a casa, la obbligò a fermarsi, poi la picchiò fino a ucciderla e le diede fuoco con l’obiettivo di occultarne il corpo.

     

    SARA DI PIETRANTONIO VINCENZO PADUANO SARA DI PIETRANTONIO VINCENZO PADUANO

    Una ricostruzione che, secondo il pm, dimostra come Paduano, 27 anni, avesse premeditato da tempo l’omicidio perché non solo l’imputato bloccò Sara in un tratto di strada percorso abitualmente dalla ragazza ma soprattutto aveva con sé l’alcool utilizzato per dare fuoco al cadavere della ex fidanzata. Due elementi che, secondo l’accusa, chiariscono come Paduano quella notte aveva intenzione di uccidere. Oltre all’omicidio premeditato aggravato dai futili motivi, il pm contesta a Paduano stalking, incendio e occultamento di cadavere.

    SARA DI PIETRANTONIO VINCENZO PADUANO SARA DI PIETRANTONIO VINCENZO PADUANO

     

    La mamma di Sara, Concetta Raccuia, ha ascoltato l’intera requisitoria al fianco dell’avvocato Stefania Iasonna che la rappresenta come parte civile: saranno entrambe presenti alla prossima udienza fissata per il 10 aprile. Il giorno del verdetto è previsto per il 5 maggio.

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