(ANSA) - ROMA, 24 GEN - Un'eventuale nuova pandemia rischia di coglierci impreparati: dopo l'avvento di Covid-19 la comunità internazionale ha infatti fatto progressi, soprattutto nello sviluppo di alcuni vaccini, ma si scontano molti ritardi nella capacità di mettere a punto in maniera tempestiva terapie e strumenti diagnostici qualora ci si trovasse nuovamente di fronte a una minaccia pandemica.
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È quanto emerge dal terzo rapporto annuale sulla 'Missione dei 100 giorni' dell'International Pandemic Preparedness Secretariat, che si riunisce oggi a Roma all'Accademia dei Lincei. La "Missione dei 100 giorni" (in sigla 100DM) è stata lanciata nel corso del G7 di Carbis Bay nel 2021, con l'obiettivo di porre i presupposti affinché, in caso di nuova pandemia, il mondo sia pronto a rendere disponibili test diagnostici rapidi, una terapia iniziale e vaccini da produrre in larga scala entro i primi 100 giorni dall'identificazione della minaccia.
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"Non possiamo dimenticare la devastazione di Covid-19 e l'impatto a lungo termine che ha avuto sulle persone, i sistemi sanitari e l'economia globale", ha affermato Mona Nemer, a capo dello steering group della 100 Days Mission.
Il rapporto mostra progressi in diverse aree: siamo ormai attrezzati contro Covid-19, che ha visto un investimento di 14,5 miliardi di dollari tra il 2019 e il 2022; si registrano progressi nel contrasto a Ebola; nel 2023 è stato approvato dall'Fda il primo vaccino contro la Chikungunya e sono stati completati i primi test su un vaccino contro la febbre emorragica Crimea-Congo (CCHF).
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Tuttavia, si è fatto poco sugli altri agenti patogeni con potenziale pandemico identificati dall'Oms: agenti come Zika, il virus Nipah, la febbre di Lassa, per esempio. In generale, il rapporto segnala insufficienti investimenti e un calo dell'attenzione alla preparazione alle pandemie. Servono invece risorse, un quadro normativo che faciliti la preparazione, collaborazione tra pubblico, privato e terzo settore.
"Dobbiamo rimanere concentrati sulla visione originale della "Missione dei 100 giorni": prepararsi in anticipo, in modo da essere pronti a produrre prodotti diagnostici, terapeutici e vaccini (DTV) in modo da avere la risposta più efficiente ed equa possibile alla prossima pandemia", ha dichiarato presidente uscente dello steering group di 100DM.
"Il rapporto di oggi dovrebbe fungere da chiaro appello ai leader globali, che devono ora focalizzarsi urgentemente sulla misure concrete necessarie per prepararsi meglio alla prossima pandemia. Scienza e innovazione sono state fornite a velocità e in quantità record contro il Covid-19. Dobbiamo preservare ciò che ha reso possibile tutto ciò", ha detto Thomas Cueni, direttore generale della International Federation of Pharmaceutical Manufacturers and Associations.