- BOLTON, IL SUPER FALCO DEL GOLFO ORA GUIDA LA SICUREZZA NAZIONALE
Giuseppe Sarcina per il Corriere della Sera
«Il demolitore», «il super falco», cioè John Bolton, arriva alla Casa Bianca. Da metà aprile assumerà l' incarico di consigliere per la Sicurezza nazionale, sostituendo Raymond McMaster.
JOHN BOLTON SU FOX
Il cambio, anticipato dai media americani una settimana fa, è stato confermato ieri sera da tre comunicati ufficiali, firmati dal presidente Donald Trump, dal capo dello staff John Kelly e dallo stesso McMaster. Una procedura corretta dal punto di vista istituzionale. Ma inusuale in questi tempi, visto che Trump ha licenziato via Twitter il segretario di Stato Rex Tillerson e lasciato a piedi, sotto la pioggia, il suo primo capo dello staff, Reince Priebus.
John Bolton, 69 anni, è nato in Maryland. Si è laureato in legge alla Yale University, nello stesso periodo in cui i corsi erano frequentati da Bill e Hillary Clinton. John ha ricoperto diversi incarichi nelle amministrazioni dei repubblicani Ronald Reagan e George W.Bush.
Ma è diventato un personaggio universalmente noto tra il 2005 e il 2006, quando rappresentava gli Stati Uniti all' Onu.
«Il più rissoso ambasciatore che gli Usa abbiano mai inviato alle Nazioni Unite», scrisse a suo tempo «l' Economist». Negli anni lo stile e il pensiero di Bolton non sono cambiati.
Tredici anni fa difendeva ruvidamente le ragioni dell' attacco americano in Iraq. Ora, da consulente e lobbista, sostiene con spirito militante la linea durissima contro Iran e Corea del Nord. Senza escludere l' intervento militare.
john bolton
La svolta alla Casa Bianca è drastica, con possibili pesanti ripercussioni sulle relazioni internazionali. Da verificare poi nel concreto, naturalmente.
In questi mesi McMaster, 55 anni, profuso razionalità e pragmatismo, arginando le pulsioni di Trump. In asse con gli altri due generali, il capo dello staff John Kelly e il capo del Pentagono, James Mattis, ha cercato di costruire un' alternativa diplomatica all' uso azzardato della forza.
Questa strategia, appoggiata anche dall' ex Segretario di Stato Rex Tillerson, ha prodotto un esito niente affatto scontato: il possibile vertice con il dittatore nord coreano Kim Jong-un. Eppure il presidente americano sta smantellando quel «team». Prima via Tillerson e al suo posto il direttore della Cia, l' iper conservatore Mike Pompeo. Adesso fuori McMaster, e dentro Bolton.
TRUMP MCMASTER
Il generale a tre stelle ha annunciato che si congederà dall' esercito e andrà in pensione «dopo 35 anni di servizio». È sempre stato uno spirito indipendente. E il 17 febbraio scorso, intervenendo alla Conferenza per la sicurezza a Monaco, McMaster disse pubblicamente e con franchezza che cosa pensasse dell' inchiesta condotta dal super procuratore Robert Mueller: «Ha trovato prove incontrovertibili sull' interferenza russa nelle elezioni americane». Non è stata quella la ragione della rottura con Trump, già nelle cose. Ma quel giorno si è capito che la sua partenza era vicina.
- USA: BOLTON, "CONGRATULAZIONI A PUTIN?QUESTIONE GARBO"
donald trump sull air force one con il generale hr mcmaster
(ANSA) - Le congratulazioni di Donald Trump a Vladimir Putin per la sua rielezione al Cremlino? Una "questione di garbo", secondo quanto detto alla Fox da John Bolton, nominato consigliere per la Sicurezza nazionale Usa. Bolton si e' detto "indignato" dalla fuga di notizie sulle note del briefing per la telefonata di Trump a Putin, nelle quali il team della Sicurezza nazionale suggeriva di non congratularsi con il presidente russo. Fughe di notizie del genere sono "inaccettabili", ha aggiunto.
- BOLTON, MIO RUOLO?ONESTO BROKER CHE OFFRE GAMMA OPZIONI
(ANSA) - L'ex ambasciatore Usa all'Onu John Bolton, scelto come nuovo consigliere per la Sicurezza nazionale, vede il suo ruolo come un "onesto broker" che fornisce una gamma completa di opzioni al presidente, stando ad una intervista alla Fox. Bolton, un falco che ha sostenuto l'uso della forza militare contro l'Iran e la Corea del Nord e ha assunto una linea dura verso la Russia, ritiene che Trump abbia bisogno di un libero scambio di vedute tra i suoi consiglieri.