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    UN FISCO PER L'ESTATE – IL GOVERNO SI È INCAGLIATO SULLA DELEGA FISCALE: PUNTAVA A OTTENERE L’OK DEFINITIVO AL TESTO ENTRO AGOSTO, MA LA PRESENTAZIONE DEGLI EMENDAMENTI SLITTA E COSÌ RISCHIA DI ESSERE RIMANDATO TUTTO A SETTEMBRE – OLTRE AL PD E AL M5S, ANCHE RENZI, FINORA “MORBIDO” CON IL GOVERNO SUL TEMA FISCALE, ANNUNCIA GUERRA: “MELONI E SALVINI VOGLIONO ENTRARE NEI VOSTRI CONTI CORRENTI CON IL PRELIEVO FORZOSO...”


     
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    Estratto dell'articolo di Giovanni Parente e Gianni Trovati per “Il Sole 24 Ore”

     

    MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

    La maionese politica intorno alla delega fiscale sembra sempre più vicina al rischio impazzimento. Ieri al Senato è andata in scena la prima battaglia sui tempi di esame, con uno slittamento piccolo ma sufficiente a far traballare l’obiettivo del Governo di un via libera definitivo entro l’estate.

     

    E agli attacchi dell’opposizione, che conferma la propria strategia fatta di emendamenti e richieste di audizioni, ieri si è aggiunto l’attacco del leader di Italia Viva Matteo Renzi. «Meloni e Salvini hanno deciso di entrare nei vostri conti correnti con il cosiddetto prelievo forzoso e portare via i soldi delle tasse o delle multe», sostiene su Instagram annunciando la presentazione di un emendamento soppressivo.

     

    MATTEO RENZI GIORGIA MELONI MATTEO RENZI GIORGIA MELONI

    Il riferimento è all’articolo 16, dove si prevede «la razionalizzazione e l’automazione della procedura di pignoramento dei rapporti finanziari».

     

    […] il dato politico è rilevante perché a Montecitorio il Terzo Polo aveva votato a favore della riforma. La morale è chiara: è facile trovare accordi politici quando si tratta di tagliar tasse, o di promettere di farlo come alla Camera, ma è altrettanto facile farli saltare quando si va sui terreni minati di accertamento e riscossione.

     

    Proprio sulla lotta all’evasione il cammino della delega ha cominciato a smottare con la proposta del segretario leghista, il vicepremier Matteo Salvini, di una «grande e definitiva pace fiscale» per far chiudere i conti con l’Erario ai “piccoli” debitori (fino a 30mila euro l’ipotesi) da invogliare anche con uno sconto più o meno significativo sull’imposta.

     

    giorgia meloni matteo salvini conferenza stampa sulla manovra giorgia meloni matteo salvini conferenza stampa sulla manovra

    L’idea fa breccia anche al Mef […] con il sottosegretario leghista Federico Freni, che parla di proposta «saggia, giusta e intelligente» che «non è un condono» perché riguarda «chi non ha potuto pagare e non chi ha omesso di dichiarare». Lo stesso entusiasmo non è però condiviso da FdI, e ancor meno dall’opposizione che proprio su questo ha considerato saltato il patto su cui era stato diviso il lavoro fra Camera e Senato.

     

    Tutto questo si è riversato sulla capigruppo di Palazzo Madama che ieri ha deciso due giorni in più per la presentazione degli emendamenti, con il termine inizialmente fissato per oggi che slitta a mezzogiorno di venerdì 21, e l’arrivo in Aula nella prima settimana di agosto […]

     

    GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI

    Basta dare un’occhiata al calendario per capire che il piccolo smottamento nelle date è sufficiente a mettere in pericolo il cronoprogramma del Governo che prevede la terza lettura alla Camera entro l’11 agosto per dar spazio all’avvio dei decreti attuativi da settembre. Per rispettarlo servirebbe un’intesa che oggi non c’è più con le opposizioni, in grado di garantire un passaggio veloce di ratifica in commissione e poi in Aula a Montecitorio nella settimana fra il 7 e l’11 agosto.

     

    luca ciriani a villa taverna per la festa dell indipendenza usa 1 luca ciriani a villa taverna per la festa dell indipendenza usa 1

    […]

     

    Il mezzo inciampo non porta l’Esecutivo ad archiviare ufficialmente l’obiettivo dell’ok finale ad agosto, ma anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani limita ora le certezze al fatto che «il Governo vuole portare il testo in Aula al Senato la prima settimana di agosto». Per le tappe successive, tutto dipenderà dal «percorso di confronto, se non di collaborazione» in cui spera il ministro negando l’esistenza di «un muro contro muro». […]

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