frecciarossa si ferma alle porte di roma
Vera Mantengoli per repubblica.it - Estratti
Un inferno senza aria condizionata, né acqua e con 50 gradi percepiti. Anziani, bambini e anche una donna incinta per più di due ore sono rimasti ostaggio di un guasto sulla Freccia di Trenitalia 9422 in partenza da Roma alle 13.35 diretta a Venezia. In centinaia hanno atteso sui roventi binari in mezzo al nulla l’arrivo dei soccorsi.
Dopo pochi minuti dalla partenza dalla capitale, il treno si è infatti fermato in mezzo alle campagne di Settebagni e non è più ripartito. Soltanto alle 16.28 è arrivato un altro mezzo, mandato per salvare la situazione che stava degenerando. I passeggeri, usciti dalle carrozze dove si stava soffocando, hanno applaudito quando hanno visto arrivare un’altra Freccia. Per un attimo, la rabbia si è trasformata in sollievo.
Tutto è iniziato venerdì 21 giugno quando la Freccia di Trenitalia, partita da Napoli e diretta a Venezia, si è fermata poco dopo le 13.30 a Settebagni.
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(...) Anziani e bambini sono stati i primi a manifestare malessere. «La temperatura era di 50 gradi percepiti» racconta Lidia Fersuoch di Italia Nostra Venezia, a bordo del treno. «Non riuscivamo a respirare». Trenitalia ha inviato un messaggio nel telefono comunicando che il prezzo del biglietto verrà risarcito. Intanto però le persone stanno male, c’è tensione. I bambini piangono, c’è una signora incinta che boccheggia. Quando la situazione diventa ingovernabile si aprono le porte. Certo, fuori c’è l’inferno di caldo, ma sempre meglio di rimanere chiusi in una carrozza senza aria. Fuori, la campagna romana. Nessuna casa, nulla. Solo caldo e raggi a picco.
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Sul treno c’è chi ha avuto un malore a causa del caldo, perché a un certo punto è stato chiesto se c’erano dei medici a bordo. Qualcuno si è fatto avanti e ha prestato un minimo di soccorso. Alla fine per più di tre ore, fino all’arrivo a Tiburtina, non c’è stato nessun piano di intervento. Una volta arrivati a Tiburtina è stata data dell’acqua e chi doveva proseguire è montato su un’altra Freccia, nella speranza di arrivare a destinazione.
Sul Freccia Rossa ha viaggiato anche l’ex ministro Dario Franceschini che a Repubblica commenta: "Non accuso nessuno. Per me è stata una brutta esperienza, per altri drammatica. Spero che quanto successo oggi aiuti a migliorare gli interventi in casi di emergenza".
dario franceschini