• Dagospia

    SE IL RITIRO AMERICANO DALL’IRAQ HA SPALANCATO LA PORTA ALL’ISIS E AL CALIFFATO, COSA ACCADRÀ IN AFGHANISTAN DOPO IL RITIRO USA? - IERI UN GENERALE AMERICANO E’ STATO UCCISO IN UN’ACCADEMIA A KABUL, DA UN UOMO CON L'UNIFORME DELL'ESERCITO AFGHANO


     
    Guarda la fotogallery

    1 - SE AMMAZZANO UN GENERALE A KABUL - IL RITIRO NON HA FUNZIONATO IN IRAQ, L’AFGHANISTAN PROMETTE PEGGIO

    Da “Il Foglio

     

    ventimila soldati usa feriti in afghanistan ventimila soldati usa feriti in afghanistan

    Una cerimonia dentro un’accademia militare a Kabul, in Afghanistan, alla presenza di alti ufficiali stranieri. Un soldato con la divisa dell’esercito nazionale afghano apre il fuoco all’improvviso sulla fila degli ospiti, uccide un generale americano a due stelle, ferisce almeno altri quattordici ufficiali, fra cui un comandante tedesco.

     

    Di solito in gergo militare questo tipo di attacchi sono definiti “green on blue”, quando un alleato (“green”) attacca la tua parte (“blue”), e sono diventati così frequenti da essere la prima causa di morte per le truppe del contingente Isaf.

     

    Questa volta però è accaduto nel mezzo di una presunta bolla di sicurezza, non sul fronte o in qualche avamposto isolato vicino al territorio controllato dai talebani. Il generale americano, di cui il Pentagono non ha ancora diffuso il nome al momento in cui questo giornale va in stampa, è la vittima più alta in grado dai tempi della guerra in Vietnam, e anche allora i generali non morivano a raffiche di mitra, ma perché gli elicotteri su cui viaggiavano erano abbattuti.

     

    trincea in afghanistan trincea in afghanistan

    Questo attentato all’Università della difesa nazionale maresciallo Fahim accompagna con tragica perfezione la domanda che da due mesi si pongono gli osservatori di politica estera: se il ritiro americano dall’Iraq è stato prematuro e ha spalancato la porta al Califfato di Mosul (assieme ad altri fattori, come la rivoluzione incompiuta contro Bashar el Assad), cosa accadrà dopo il ritiro americano dall’Afghanistan?

     

    Il disimpegno è stato annunciato con così tanto anticipo e con tanta certezza che tutta la guerra tra guerriglieri talebani e governo centrale di Kabul si è trasformata in un gioco di attese, interrotto da episodi di violenza spettacolare come quello di ieri.

     

    Se l’Iraq è scivolato indietro sulla rampa della violenza settaria e fanatica, come se non avesse mai toccato la stabilizzazione, è facile prevedere che il ritiro quasi totale della missione a guida americana dall’Afghanistan non sarà la fine della guerra: sarà l’inizio della guerra vera. Con il rischio che i “red”, i nemici talebani non più camuffati, arrivino a Kabul.

     

    2 - AFGHANISTAN: SPARATORIA IN BASE NATO, UCCISO GENERALE USA

    soldato infangato in afghanistan soldato infangato in afghanistan

    (ANSA) - La violenza continua ad imperversare in Afghanistan, che faticosamente sta cercando una nuova guida politica post-Karzai. Questa volta la vittima è un generale statunitense, ucciso in un'accademia dell'Isaf alla periferia di Kabul da un uomo con l'uniforme dell'esercito afghano, che ha ferito anche una quindicina di soldati afghani e stranieri, incluso un generale tedesco.

     

    L'episodio è avvenuto alle 12 locali (le 8 italiane) a Camp Qargha, l'accademia degli ufficiali dell'esercito afghano gestita dal contingente britannico della forza internazionale Nato. La sparatoria, secondo media locali, sarebbe avvenuta in seguito ad un litigio tra l'aggressore ed alcuni militari dell'Isaf. In un comunicato la stessa Isaf ha confermato l'incidente, "in cui sono rimaste coinvolte truppe locali e Isaf", specificando di aver avviato un'inchiesta.

     

    oltre tremila i soldati morti in afghanistan oltre tremila i soldati morti in afghanistan

    Il Pentagono ha poi confermato che la vittima è un generale americano: il più alto in grado ucciso dall'inizio del conflitto in Afghanistan e sin dai tempi della guerra in Vietnam, nel 1970. Secondo la versione del ministero della Difesa di Kabul, "un terrorista che utilizzava un'uniforme dell'esercito afghano ha sparato sul personale di una accademia militare e sui suoi colleghi stranieri, ferendone alcuni", prima di essere ucciso dai soldati afgani. Fonti militari tedesche hanno confermato anche il ferimento di un loro generale, insieme con un'altra quindicina di militari di varie nazionalità.

     

    Fra i feriti ci sarebbe anche un generale afgano. Le indagini dovranno stabilire prima di tutto se l'aggressore fosse un soldato afghano, esasperato dalle presenza straniera nel suo Paese, o un terrorista armato dai talebani e travestito da militare. Un portavoce dei ribelli ha detto al New York Times di non sapere ancora come sia andata, ma ha ammesso che molti talebani sono presenti nel campo di addestramento dell'Isaf, e che quindi uno di loro potrebbe essere il responsabile.

     

    la guerra in afghanistan doveva finire undici anni fa la guerra in afghanistan doveva finire undici anni fa

    La Bbc, citando fonti afghane, ha invece riferito che l'aggressore era stato reclutato tre anni fa dalla Nato. L'attacco è stato duramente condannato dal presidente afghano uscente Hamid Karzai, che ha parlato di "un atto di un nemico che non vuole far sì che l'Afghanistan abbia istituzioni forti". Ma violenza e instabilità politica sono le due facce di questo disastrato Paese.

     

    Soltanto ieri, a quasi due mesi dal voto, è partito il nuovo conteggio dei voti del ballottaggio presidenziale del 14 giugno scorso tra Ashraf Ghani e Abdullah Abdullah, dopo numerosi stop and go, soprattutto a causa dell'ex ministro degli Esteri, convinto di essere vittima di brogli. Nel frattempo, una cinquantina di talebani sono stati uccisi in un rastrellamento delle forze di sicurezza locali nella provincia meridionale di Helmand. Un'altra decina di ribelli hanno perso la vita nella provincia centrale di Logar, in un raid notturno congiunto dell'esercito afghano e dell'Isaf: i residenti hanno denunciato anche la morte di civili.

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport