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    UNA FINALE DI ORDINARIA FOLLIA - UN GIORNALISTA DEL "DAILY MAIL" RACCONTA LA SUA ESPERIENZA ALLA FINALE DI WEMBLEY - IL TRAFFICO FERMO, ODORE DI ALCOL, COCCI DI VETRO OVUNQUE - ALL'INGRESSO ALLO STADIO GLI STEWARD, LASCIATI SOLI DALLA POLIZIA, HANNO DOVUTO AFFRONTARE I TIFOSI SENZA BIGLIETTO CHE SI SONO LANCIATI DENTRO - E DOPO LA SCONFITTA IL CAOS SI E' TRASFORMATO IN INCUBO...


     
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    Dagotraduzione dal Daily Mail

     

    Tifosi inglesi 2 Tifosi inglesi 2

    Domenica sera l'anarchia è scesa su Wembley. E io ero al centro del caos che si è sviluppato prima della partita.  L'atmosfera intorno allo stadio era stata abbastanza minacciosa, ma più mi avvicinavo all'ingresso in campo, più la situazione diventava pericolosa.

     

    Stavo per consegnare il mio biglietto quando dietro di me ho sentito una presenza. Uno tra i delinquenti radunati intorno ai tornelli ha scansato mio suocero 70enne, con me per quella che credevamo uno delle più belle serate calcistiche della nostra mano, per buttarsi dentro, senza biglietto. Mi sono girato e ci siamo scambiati parole brusche. Se ne è andato e, per fortuna, siamo stati dentro. Altri non sono stati così fortunati.

     

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    Ho visto un tifoso pagante scansionare il suo biglietto e poi essere schiacciato contro il tornello di metallo da uno degli esagitati. Il fan ha coraggiosamente rifiutato di entrare insieme al suo passeggero indesiderato. Ma purtroppo, quando ha cercato di entrare di nuovo, gli è stato negato l’accesso: il suo biglietto era stato già scansionato. Disperato, si è diretto a un ingresso per disabili a spiegare l’incidente e, per sua fortuna, gli hanno creduto.

     

    Mentre ci avvicinavano allo stadio, i segnali di pericolo erano tutti lì: traffico fermo; alcol che volava ovunque, insieme a bottiglie e lattine; vetro frantumato come colonna sonora della serata.

     

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    Senza anello d'acciaio, senza controlli sui biglietti, coloro che non avevano pagato per il privilegio potevano avvicinarsi così tanto allo stadio da poterlo toccare e provare ad abbatterne le porte. Il pandemonio regnava in fondo ai gradini iconici dove il primo checkpoint rischiava di essere travolto. Il distanziamento sociale è andato fuori dalla finestra mentre migliaia di persone si stringevano l'una contro l'altra, spingendosi per una posizione.

     

    Si può solo immaginare la ricaduta del Covid. L'ingresso verso cui stavamo andando era stato costretto a chiudere ma molti stavano saltando oltre il cancello d'acciaio e correndo verso i tornelli. Ho pregato uno steward di farci entrare, indicando l'età di mio suocero.

     

    Tifosi inglesi entrano di forza allo stadio 2 Tifosi inglesi entrano di forza allo stadio 2

    Altri non sono stati così fortunati. Ci è stato chiesto di mostrare il nostro passaporto e i biglietti Covid. Amici hanno detto che non sono stati controllati. Tornati ai tornelli, gruppi di predoni stavano sfacciatamente tentando di farsi strada mentre ci avvicinavamo.

     

    Una volta finito, ho chiesto a uno steward chiaramente in preda al panico perché non c'era la polizia nella zona. Ha alzato le spalle e mi ha detto che il personale si sentiva deluso. Quelli con i giubbotti fluorescenti si sono rifiutati di uscire da dietro la sicurezza dei cancelli e affrontare la folla itinerante. Era simile a una scena di una prigione in cui i detenuti si sono ribellati e le guardie hanno perso il controllo.

     

    Gli invasori premevano il viso contro la rete incontrastati e urlavano: «Ti do 50 sterline per farmi entrare». Nel nostro settore, il 102, i tifosi avevano pagato 812 sterline per un biglietto: tifosi normali per i quali giustificare quella cifra sarebbe stata una grande sfida.

     

    Tifosi inglesi entrano di forza allo stadio 3 Tifosi inglesi entrano di forza allo stadio 3

    Non sorprende che alcuni abbiano preso in mano la situazione. Il video condiviso online dal Gate C10 ha mostrato che quando una porta è stata forzata, alcuni hanno tirato pugni e hanno cercato di inciampare su coloro che erano entrati.

     

    Ancora una volta, non un ufficiale di polizia in vista. «Fai il tuo fottuto lavoro!» ha urlato uno spettatore a uno steward. Ci siamo diretti ai nostri posti, grati di essere lontani dalla carneficina.

     

    Ma in pochi minuti c’è stata un'ondata giù per i gradini al nostro fianco. Un gruppo sfacciato di circa 50 persone era riuscito a violare la sottile linea di difesa, aveva superato di corsa un assistente solitario e si era diretto verso varie parti dello stadio.

     

    Molti erano aggressivi. Alcuni con i biglietti avevano troppa paura per andare ai loro posti e affrontare gli intrusi. Ancora una volta, non un ufficiale di polizia in vista. Dopo il crepacuore dei calci di rigore persi, fuori c’era l’inferno. Wembley Way, una scena di devastazione.

     

    Tifosi inglesi entrano di forza allo stadio 4 Tifosi inglesi entrano di forza allo stadio 4

    Trasporto inesistente. Altro caos Covid a Wembley Park, dove abbiamo dovuto schivare tre poliziotti armati, con le loro armi automatiche sguainate, che inseguivano un uomo che alla fine è stato investito da un'auto.

     

    Tre ore dopo, dopo due viaggi in autobus e una richiesta di Uber, siamo tornati al nostro hotel a Richmond chiedendoci cosa ci fosse successo. Stamattina mi è stato detto che a Wembley c'erano 300 agenti di polizia, una cifra che alla fine era salita a 450.

     

    Tifosi inglesi entrano di forza allo stadio 5 Tifosi inglesi entrano di forza allo stadio 5

    Ho chiamato un alto ufficiale della polizia calcistica di un'altra forza e ho chiesto se era abbastanza. Ha riso. «Se ci fossero state 60.000 persone, sì», ha detto. Le stime prudenti erano a nord di 100.000. L'ufficiale credeva che andasse inviata il doppio – e potenzialmente anche il triplo – rispetto ai poliziotti presenti.

     

    Adesso bisogna porsi domande serie. Perché non c'era un anello d'acciaio? Perché quelli senza biglietto hanno potuto radunarsi dalle 11 all'ombra dell'arco di Wembley? Perché al più grande evento sportivo degli ultimi anni è stato permesso di trasformarsi in un free-for-all senza legge? Perché i segnali di allarme della semifinale non sono stati ascoltati?

     

    Resta da vedere cosa questo significhi per la finale di Champions League 2024, o per la candidatura congiunta di Regno Unito e Irlanda alla Coppa del Mondo 2030.

     

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    Quello che è indubbio è che questo è stato un giorno triste per il calcio inglese, reso ancora più sconvolgente dalla straziante perdita sul campo.

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