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    UN GIORNO FUORI CASA SENZA INFETTARSI? I CONSIGLI DEL PROF. LE FOCHE: “MEGLIO PRENDERE IL CAFFE’ SOLO ALL’APERTO. PER L’ARIA CONDIZIONATA SERVONO IMPIANTI DI NUOVA GENERAZIONE, CHE ABBATTONO LA CARICA VIRALE DEL 95 PER CENTO. SE ABBIAMO RICICLO ALL'INTERNO CI CONTAGIAMO TUTTI - DAL PARRUCCHIERE FATEVI PRIMA LAVARE I CAPELLI. LO SHOPPING? SUI GUANTI SONO SCETTICO: SE ARRIVI CON LE MANI PULITE E TI IGIENIZZI, NON C'È PROBLEMA MA…”


     
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    Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”

    caffe al bar caffe al bar

     

    Oggi è il primo giorno della nostra nuova vita. Respiriamo libertà. Torniamo alle abitudini di sempre: un caffè macchiato, un cono con la panna, un po' di shopping terapeutico, una sforbiciata alla chioma selvaggia, una cenetta romantica. Si torna liberi. Ma non troppo. Il professor Francesco Le Foche, responsabile del day hospital di immunoinfettivologia dell' Umberto I di Roma, ci racconta quella che potrebbe essere la nostra giornata tipo (magari un po' meno intensa di questa).

     

    Cominciamo da una premessa. Che succede da oggi?

    «Dobbiamo abituarci a convivere con il virus. Trovare una nuova normalità, che non è lo status quo ante: serve più educazione civica e meno promiscuità. Le pandemie finiscono quando c' è una coscienza sociale che metabolizza l' idea della convivenza con il virus. E quando la società, esausta per la riduzione della libertà, si ribella alle restrizioni ed è pronta ad andare avanti».

    FRANCESCO LE FOCHE FRANCESCO LE FOCHE

     

    Eccoci alla nostra giornata tipo. Colazione al bar: caffè al bancone?

    «No, io mi sposterei fuori a berlo. Il virus si prende soprattutto negli ambienti chiusi. E poi è arrivato il sole, il caldo. Usciamo».

     

    Dentro, mascherina obbligatoria. E se qualcuno non la indossa? In Qatar ti danno tre anni di carcere.

    «Evitiamo reazioni eccessive. L' altro giorno in fila c' era una persona con la mascherina abbassata sulla bocca. Una signora urlava: maleducato, lei attenta alla salute pubblica. È sbagliato, certo, ma manteniamo le proporzioni».

     

    Non tutti hanno capito come si usano le mascherine.

    i parrucchieri si preparano alla fase 2 44 i parrucchieri si preparano alla fase 2 44

    «Ho visto gente in auto da sola con mascherina professionale FFP2 e guanti. Forse la comunicazione non è stata del tutto empatica ».

     

    Come raggiunge il lavoro?

    «Beh, io abito non lontano dal Policlinico Umberto I, ma vado in macchina».

     

    Così intasa la città.

    «Ha ragione, ma ho una Smart che inquina poco. Comunque è giusto usare la bici, talvolta lo faccio anche io».

     

    Continuare con lo smart working o no?

    «Le aziende si deresponsabilizzano lasciando le persone a casa. Ma la nuova normalità, abbiamo detto, è convivere con il virus. E quindi si può anche tornare».

     

    E l'aria condizionata? Non è pericolosa?

    «Servono impianti di nuova generazione, che abbattono la carica virale del 95 per cento.

    Se abbiamo riciclo all' interno ci contagiamo tutti».

     

    i parrucchieri si preparano alla fase 2 47 i parrucchieri si preparano alla fase 2 47

    Andrà dal parrucchiere?

    «Me li sono tagliati da solo con la forbice. Però in una o due persone, ben distanti, non c' è problema. Facendosi lavare i capelli prima».

     

    Shopping? Una scarpa la prova? Mette i guanti?

    «Non li provo, ho una misura standard. Sui guanti sono scettico: se arrivi con le mani pulite e ti igienizzi, non c' è problema. Il rischio di contagio c' è in posti con grandi assembramenti, dove rimani a lungo. Più al supermercato. O nei cinema e al teatro».

     

    A Frascati hanno vietato coni e coppette. Ricorda un po' quella norma in Alabama che vietava di mettere i coni in tasca.

    protesta dei commercianti del centro di roma 5 protesta dei commercianti del centro di roma 5

    «Eccessivo. Piuttosto attenti agli assembramenti fuori».

     

    Tornerà al ristorante? O continua con il delivery?

    «Mi sono trovato bene con il delivery, fatto dai miei ristoranti di fiducia. Ma se dovessi uscire, andrei in un posto all' aperto. A Roma abbiamo terrazze meravigliose».

     

    Se la invitano a una tavolata di compleanno?

    «Ora meglio in coppia. Però se c' è il distanziamento e il locale giusto si può fare anche la tavolata».

     

    Si sentirebbe al sicuro in un locale con il plexiglass?

    «No, non sono fobico, sono easy. Mi aspetto spazio. Già prima non mi piaceva mangiare gomito a gomito. E poi attenti all' insonorizzazione».

    take away plexiglass e mascherine take away plexiglass e mascherine

     

    Perché?

    «Nei locali caotici con scarsa acustica, si tende a urlare e il rischio di contagio sale».

     

    Mangerebbe cibo crudo?

    C' è chi ne ha paura.

    «Non c' è nessun rischio diverso dal solito. Se ci si fida del proprio ristorante, sì. Anche perché mi piace molto».

     

    Lei lo lascerà nome e cognome al ristoratore?

    «Per me la privacy è importante. Attenti al piccolo dittatore che ci entra nelle vite».

     

    Quindi non scaricherà la app Immuni?

    «Non sono molto d' accordo sui meccanismi che tendono a comprimere la privacy».

     

    E l' estate? Dove si va?

    spiaggia pareti in plexiglass spiaggia pareti in plexiglass

    «Avevo programmato un viaggione in Sudafrica, ma forse quest' anno meglio restare in Italia, anche per aiutare la nostra economia».

     

    Mare, montagna o campagna?

    «Io amo il mare. E poi tra caldo, acqua e aria aperta, i rischi di contagio sono bassi. Di certo non staremo con la mascherina sotto l' ombrellone. E a poco a poco ce la dimenticheremo».

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