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    CHE DUE PALLE ‘STA SANITÀ! - UN GIOVANE SALENTINO VA IN OSPEDALE PER CURARE UN'ERNIA INGUINALE ED ESCE CON UN TESTICOLO IN MENO - LE MANOVRE CHIRURGICHE AVEVANO CAUSATO INFATTI UN''ISCHEMIA AL TESTICOLO DESTRO, DIVENUTO COSÌ ATROFICO - IL RAGAZZO, RISARCITO CON 40 MILA EURO, E’ STATO COSTRETTO A UN INTERVENTO ESTETICO PER SOSTITUIRE IL…


     
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    Paola Ancora per www.ilmessaggero.it

     

    Un intervento «consigliato ed eseguito celermente», per curare un'ernia inguinale si è trasformato in un incubo per un giovane salentino. Che, risvegliatosi dall'anestesia, si è ritrovato senza un testicolo. Le manovre chirurgiche - rileveranno più tardi medici e periti - avevano causato infatti un''ischemia al testicolo destro, divenuto così atrofico.

     

    Per questo i giudici della prima sezione civile del Tribunale di Lecce hanno condannato un medico chirurgo e una nota casa di cura a risarcire il ragazzo con 40mila euro per i danni biologici e morali causatigli: dopo aver perso il testicolo, è stato costretto a un intervento estetico per la sostituzione dell'abbozzo testicolare con una protesi in silicone.

    I TESTICOLI E IL PIACERE I TESTICOLI E IL PIACERE

     

    L'intervento risale al 2010, quando il giovane si è presentato dal medico in questione e ha scoperto di soffrire di ernia inguinale, subito operata. Nonostante la relativa semplicità dell'intervento e il quadro clinico del paziente - hanno evidenziato i periti di parte - qualcosa, però, è andata storta.

     

    Nel 2012, con l'avvocato Luigi Quinto, l'uomo fa causa al medico, per negligenza e imperizia, e alla casa di cura, che avrebbe dovuto controllarne l'operato. E chiede il risarcimento per danni biologici ed esistenziali, per un importo di 40mila euro, oltre a 21mila euro di spese.

     

    La casa di cura si è difesa, con il legale Nicoletta Galluccio, specificando che il medico in questione esercitava attività libero professionale e non fosse, quindi, suo dipendente; impostazione poi contestata dallo stesso medico, rappresentato dal legale Angelo Valente.

     

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