Marco Conti per “il Messaggero”
Slitta, ancora una volta, il ddl che il ministro dell' Ambiente ha pronto da qualche mese e che non riesce ad incassare il via libera del consiglio dei ministri. Il titolare del ministero dell' Ambiente, Sergio Costa, si lamenta sui social per l' ennesimo rinvio, preceduto da duro scontro con il vicesegretario Pd Andrea Orlando: «Spero che il disegno di legge Terra mia venga discusso il prima possibile al Consiglio dei Ministri. Non si può più rimandare».
sergio costa
LE RISORSE
Il testo è sicuramente nel filone manettaro del M5S - si prevede il Daspo ambientale per chi inquina e il codice penale viene cambiato in diverse parti creando una nuova categoria di eco-reati - ma il motivo del rinvio è tutto politico e si rintraccia nella difficoltà che hanno i dem su molti fronti. Dalla legge elettorale, al Mes, passando per i decreti sicurezza, è infatti tutto uno stop. Anche se nessuno definisce lo stop come una ritorsione, il messaggio è chiaro.
D' altra parte il congresso permanente che affligge il M5S rende ancor più complicato il lavoro del pur cauto presidente del Consiglio il quale ieri sera ha riunito i capidelegazione dei partiti della maggioranza per discutere dei decreti sicurezza e del nuovo dpcm con il quale verrà prorogato lo stato d' emergenza causa Covid, pur continuando ancora ad escludere che la nostra sanità possa avere necessità delle risorse del Mes.
L' obiettivo del premier è sbloccare almeno uno dei temi sui quali viene incalzato dai dem. Ma sui decreti sicurezza, malgrado appartengano alla stagione salviniana, Conte sa di rischiare non tanto oggi in Cdm, quanto in sede di conversione.
SERGIO COSTA
Sul testo, messo a punto dal ministro dell' Interno Luciana Lamorgese, si sono fatte ulteriori limature e, per venire incontro all' ala destra del M5S che teme correzioni troppo smaccate sul fronte dell' accoglienza, è stato anche cambiato nome alla protezione umanitaria in protezione speciale.
Resta il fatto che il governo è ancora in lockdown malgrado il Paese provi a ripartire. Riesce a gestire gli impegni non rinviabili, come il piano per accedere ai fondi del Recovery o la messa a punto della Nadef (la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza), ma sul resto è nel pantano, come dimostrano le vicende Autostrade, Alitalia o Ilva.
Un lockdown politico che spinge di nuovo l' idea - circolata subito dopo le elezioni regionali - di una verifica di maggioranza e di un' eventuale rimpasto di governo. Conte non ne ha voglia e lo ha detto pubblicamente, ma nella maggioranza si allarga il fronte di coloro - soprattutto nel M5S - che pensano sia l' unico modo per blindare il premier e la legislatura.
luciana lamorgese
Anche se il segretario del Pd Nicola Zingaretti dice che non ha nessuna intenzione di traslocare dalla Pisana ad un ministero, resta il pressing dei dem su palazzo Chigi con il presidente del Consiglio che fatica a fare sintesi e moltiplica le riunioni e i vertici. E così ieri sera, mentre Conte era in video-riunione con i capidelegazione della sua maggioranza, Zingaretti era in tv da Fabio Fazio a sollecitare «un salto di qualità in questa alleanza».
Il problema è che più il segretario del Pd spinge per l' alleanza organica con il M5S, più Conte sente tremare la terra sotto i piedi. E non ha torto visto che i grillini che si rifanno a Di Battista considerano l' intesa strutturale con i dem «la morte nera».
Si comprende, quindi, perchè l' attuale governo ci ha messo un anno per riscrivere di decreti sicurezza e perché il resto dei dossier siano nel pantano. Il via libera alla Nadef che verrà dato oggi in consiglio dei ministri avvia il percorso della manovra di bilancio, ma il percorso per arrivare alla scrittura dei progetti che dovrebbero permettere l' accesso al Recovery è tutt' altro che chiaro.
funerali willy conte zinga lamorgese
Conte parla di un piano di «rinascita» e «rigenerazione del Paese» che non deve deludere le attese», ma non è ancora nota la cornice e soprattutto la direzione. Pensare di trovarla dando un po' a ciascuno dei partiti di maggioranza, rischia di essere non solo complicato, ma anche illusorio.
Aprire una verifica per ricontrattare l' agenda di governo, come chiede Matteo Renzi, può essere per Conte pericoloso ma rivelarsi a breve l' unica strada per evitare che un incidente parlamentare
Marco Conti