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    LA TECNOLOGIA CI STA UCCIDENDO - UN GRUPPO DI RICERCATORI HA MESSO A PUNTO UNA “SINAPSI ARTIFICIALE” SFRUTTANDO IL PRINCIPIO CHE LE SINAPSI PIÙ STIMOLATE SONO IN GRADO DI POTENZIARE LE CONNESSIONI E MIGLIORARE L'APPRENDIMENTO - L'OBIETTIVO? AIUTARE I ROBOT A IMITARE IL COMPORTAMENTO UMANO


     
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    1 - CERVELLO CREATA UNA SINAPSI ARTIFICIALE CHE SA APPRENDERE DA SOLA

    Emilio Vitaliano per www.repubblica.it

     

    DEEP STACK - INTELLIGENZA ARTIFICIALE CHE VINCE A POKER DEEP STACK - INTELLIGENZA ARTIFICIALE CHE VINCE A POKER

    L'intelligenza artificiale in grado di imitare il comportamento del cervello umano è la sfida del futuro: una nuova ricerca condotta dal team del National Center for Scientific Research (Cnrs) a Thales e dalle Università di Bordeaux, di Paris-Sud e di Evry - guidato da Julie Grollier - ha compiuto un passo avanti verso il raggiungimento di questo obiettivo sempre più a portata di mano. Il lavoro dell'équipe congiunta, infatti, ha portato alla creazione di una sinapsi artificiale direttamente su un chip in grado di apprendere in maniera autonoma.

     

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    Da sempre l'uomo si è ispirato alla natura per migliorare i suoi progetti e proprio questo è uno degli scopi della biomimetica, che prende spunto anche dal funzionamento del cervello per costruire macchine intelligenti. La parola d'ordine in questo ambito è imitare e nel campo dell'intelligenza artificiale è un concetto che ha portato alla creazione delle cosiddette reti neurali artificiali, che purtroppo finora hanno sempre richiesto un notevole dispendio di tempo ed energia.

     

    Uno degli aspetti positivi del nuovo dispositivo, conosciuto anche come memristore (una specie di resistore variabile che "ricorda" quanta corrente lo attraversa), è proprio un risparmio sia di tempo, sia di energia, anche se già altre ricerche nel recente passato si sono impegnate per risolvere questi problemi.

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    Nell'uomo, le sinapsi sono un collegamento interno al cervello utile a mettere in comunicazione i neuroni. Poiché studi precedenti ci hanno insegnato che proprio delle sinapsi più stimolate sono in grado di potenziare le connessioni e migliorare l'apprendimento, il gruppo di ricerca ha deciso di sfruttare questo principio.

     

    La base di partenza del progetto è un sottile strato ferroelettrico all'interno di due elettrodi di cui si può regolare la resistenza, tramite degli impulsi di tensione. Insomma, un comportamento simile ai neuroni biologici, che consente di avere una massima connessione nel momento in cui la resistenza è bassa, mentre avverrà esattamente l'opposto quando la resistenza è alta.

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    I ricercatori hanno anche costruito, per la prima volta, un modello fisico adatto a comprendere meglio come funziona il meccanismo delle sinapsi artificiali. Insomma, la ricerca appena pubblicata su Nature Communications è solo l'inizio di un processo che nel futuro prossimo vuole produrre un sistema decisamente più complesso, come può essere una serie di neuroni artificiali interconnessi dai nuovi dispositivi.

     

    2 - QUANDO L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE VUOLE IMPARARE

    Da www.repubblica.it

     

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    Sono molti i ricercatori che negli ultimi anni si sono impegnati nella creazione di un’intelligenza artificiale che vuole imparare e migliorare se stessa. Si tratta di una possibilità in grado di rivoluzionare tutti i settori in cui verrà applicata. Già oggi, in realtà, l’intelligenza artificiale (anche quella che apprende senza essere programmata specificatamente) occupa una parte della nostra vita, ma spesso non ne siamo consapevoli. Per esempio, i software che riconoscono le foto pubblicate sui social network: le associano a determinate persone e situazioni e, utilizzando proprio le funzioni di apprendimento automatico, propongono suggerimenti mirati

     

    1) Circa due anni fa la società Deepmind ha creato un algoritmo in grado di giocare a un videogame. Inizialmente le sue prestazioni erano mediocri, ma in breve tempo ha imparato da solo delle strategie innovative, migliorando sensibilmente i suoi risultati.

     

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    2) A inizio 2017, una ricerca pubblicata sulla rivista Plos One ha analizzato i robot autonomi che migliorano le voci dell’enciclopedia Wikipedia, scoprendo che sono in grado di dare vita a lunghe contese e dimostrando di avere pregiudizi simili ai loro programmatori.

     

    3) Il settore automotive è uno degli ambiti che potrebbe essere maggiormente interessato dalla tecnologia di autoapprendimento, che migliorerà le potenzialità dei veicoli autonomi.

     

    4) Alla fine del 2015 un team di studiosi della New York University ha presentato un algoritmo (che programma se stesso) per consentire ai computer di imparare un concetto partendo da alcuni esempi concreti e poi crearne di nuovi. L’algoritmo è stato testato con successo sulle lettere dell’alfabeto.

     

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    5) Lo scorso anno l’Università di Sheffield ha presentato un’intelligenza artificiale che può apprendere solo guardando ciò che la circonda, senza necessità di ricevere istruzioni di alcun tipo.

     

    6) Da poco è stato presentato un nuovo sistema di intelligenza artificiale (da parte dei ricercatori del MIT) capace di utilizzare ricerche su Internet per imparare ciò che non conosce.

     

    7) Gli scienziati dell’Università di Tubingen, Germania, hanno sviluppato un algoritmo che può dipingere utilizzando lo stile di vari pittori, grazie al cosiddetto apprendimento profondo (deep learning).

     

    8) A.I. Duet è un sito che consente di suonare, tramite una tastiera virtuale, delle note e ricevere una sorta di replica da un’intelligenza artificiale. In particolare, il software risponde adattandosi e imparando.

     

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