Noemi Penna per www.lastampa.it
yeti
Quella che è la prima chiara evidenza fotografica dell'abominevole uomo delle nevi che si aggira sull'Himalaya ha certificato la sua vera natura, tutt'altro che umana. A lasciare le enormi tracce che negli anni hanno alimentato il mito dello yeti, è stato infatti un orso bruno tibetano. Già precedenti ricerche avevano dimostrato, attraverso analisi genetiche, che il mostro era in realtà un orso. Ma un gruppo di ricercatori impegnato in altre ricerche lo ha immortalato in una foto che è stata a lungo discussa, ma ora - finalmente - accettata anche dalla comunità scientifica internazionale.
un orso immortalato da una foto trappola in nepal
Nonostante l'immagine risalga al 2013, è stata appena pubblicata la ricerca condotta da Madhu Chetri del National Trust for Nature Conservation, offrendo una chiara e inequivocabile spiegazione che vuole mettere a tacere il folklore locale sulla leggendaria creatura che si aggira nella regione dell'Himalaya.
Quello che la popolazione locale crede essere un metà uomo, metà animale, "massiccio, feroce e vorace, specialmente per la carne di cavallo", "una creatura che speri di non incontrare mai", è un Ursus arctos pruinosus, una rara sottospecie di orso bruno che vive nell'altopiano tibetano orientale, conosciuto come Dom gyamuk.
impronta di orso in nepal
"Quando mi hanno mostrato per la prima volta le impronte, mi hanno detto che l'animale non ha i talloni", racconta Chetri. Durante l'estate successiva, gli abitanti del villaggio gli mostrarono delle fosse, alcune delle quali profonde più di 2 metri scavate, dicevano, dalla creatura in cerca del suo cibo preferito, la marmotta himalayana. "Fu nel settembre 2007, quando mi trovavo nella zona di Damodar Kunda nel Mustang, che lo vidi per la prima volta con i miei occhi", racconta. "Ho usato un cannocchiale e ci ho montato una telecamera per registrarne il movimento". Ma l'illuminazione era scarsa e, tuttavia, l'orso non poteva essere identificato con certezza dal video risultante.
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Nel 2013 Chetri stava studiando i leopardi delle nevi quando, grazie a una delle trappole fotografiche installate ad alta quota, ha immortalato inequivocabilmente l'orso. Sebbene già si pensasse che gli orsi bruni vagassero nelle zone d'alta quota del Nepal, fino a quel momento nessuno li aveva mai visti o studiati. Ed essendo così raro e poco conosciuto, nessuno aveva idea di che aspetto avesse e quali fossero le sue reali dimensioni e abitudini rispetto ad altri orsi.
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"Identificare le specie e le sottospecie di animali che si trovano nel Paese è il primo passo verso la sua conservazione, e quel primo passo è stato compiuto per l'orso bruno tibetano in Nepal", conclude, volendo archiviare definitivamente il mistero.
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