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    “UN’INGIUSTIZIA VEDERE MIO MARITO PORTARE IN BRACCIO FILOMENA” – L’ASCENSORE SI ROMPE IN UNA METROPOLITANA DI TORINO E UN PADRE È COSTRETTO A PRENDERE IN BRACCIO LA FIGLIA DI 46 ANNI E PORTARLA SU PER LE SCALE MOBILI, ABBANDONANDO LA SEDIA A ROTELLE – LA MOGLIE FILMA TUTTO E DENUNCIA SUI SOCIAL: “MIO MARITO HA APPENA AVUTO UN INFARTO, E...”


     
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    Giulia Ricci per il “Corriere della Sera”

     

    ascensore rotto, padre porta in braccio figlia disabile 1 ascensore rotto, padre porta in braccio figlia disabile 1

    «Non è possibile, non è proprio possibile». Sono le prime parole che il papà di Filomena, Francesco Nerone, ha pronunciato, prima incredulo e poi arrabbiato, davanti all' ascensore guasto alla stazione della metropolitana di Torino. Poi, la decisione: ha preso la figlia disabile di 46 anni in braccio e l' ha portata su per le scale mobili, la carrozzina abbandonata al fondo della rampa.

     

    ascensore rotto, padre porta in braccio figlia disabile 2 ascensore rotto, padre porta in braccio figlia disabile 2

    È questa l' immagine che ha fatto il giro del web, immortalata in un video dalla moglie, Marisa. «So che non si dovrebbe fare - racconta il papà - perché è pericoloso, ma io sono anni che faccio questa vita, so come muovermi. All' inizio non avrei neanche dovuto accompagnarle, ringrazio di aver cambiato idea». La moglie è presidente dell' associazione «Isola che non c' è», che si occupa di insegnare ai ragazzi disabili come affrontare gli ostacoli quotidiani.

     

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    Proprio come quello che le si è parato davanti ieri, mentre cercava di fare una cosa che lei stessa definisce «semplice»: portare la figlia dal dentista. «Erano le dieci e dieci del mattino - spiega Marisa - l' appuntamento era alle dieci e mezzo: ci siamo ritrovati davanti all' ascensore rotto, senza un cartello, un' indicazione, niente. A quel punto, avevamo due opzioni: la prima era quella di tornare indietro e salire da un' altra stazione, per poi fare un pezzo a piedi. Ma noi siamo persone puntuali. E così abbiamo scelto la seconda, anche se io non ero del tutto d' accordo».

     

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    E così, la carrozzina è rimasta al fondo delle scale, e il padre ha preso in braccio la figlia: con una mano la teneva forte, con l' altra si appoggiava al mancorrente. Poi, finita la rampa, è stata Marisa a reggere Filomena tra le proprie braccia, perché il marito potesse andare a recuperare la carrozzina. «Mia figlia sembra una ragazzina - continua -, ma ha 46 anni.

     

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    E mio marito è appena uscito da un infarto. Facciamo tutto quello che possiamo, anche se non è giusto. Ed è assurdo che tutto ciò accada nel 2020». Non è la prima volta che la coppia si ritrova ad affrontare una situazione del genere: «Sono problemi all' ordine del giorno - spiega Francesco -; ci si riempie la bocca dell' eliminazione di barriere architettoniche, ma chi lo vive sa che si fa ben poco. Ma mia moglie è combattiva».

     

    Così Marisa ha mandato il video a Silvio Magliano, capogruppo dei Moderati in Consiglio regionale e in Comune: «Evidentemente - dice Magliano - è questa l' attenzione che la giunta della sindaca Chiara Appendino dimostra di avere per le persone con disabilità». Lunedì, la prima cittadina di Torino dovrà rispondere del tema. E, come per magia, dopo tre mesi di stop, ieri sera l' azienda di trasporto pubblico torinese, Gtt, annuncia: «L' ascensore è stato riparato. Chiediamo scusa alla famiglia». Ma intanto la vita di chi ha una disabilità continua a essere irta di ostacoli.

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    E non tutti hanno la forza di Marisa e Francesco: «Arrivata dalla dentista - conclude la donna - mi ha raccontato di quanti suoi pazienti, disabili, non riescano a raggiungerla per i problemi dei mezzi pubblici. E allora mi chiedo: se fosse successo a un ragazzo da solo, quei ragazzi che lottano per essere autonomi?».

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