Lilina Golia per brescia.corriere.it
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Le indagini sono scattate dopo la denuncia arrivata alla polizia postale di Brescia dalla madre di una minorenne vittima di adescamento, una ragazzina di soli 12 anni. L’uomo, un cinquantenne di origini piemontesi, è risultato per mesi irrintracciabile, per poi essere individuato a Roma. Durante la perquisizione in casa dell’indagato è stato sequestrato uno smartphone all’interno del quale erano presenti 144 tra immagini e video a carattere pedopornografico.
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L’analisi del dispositivo ha inoltre consentito di ricostruire ulteriori condotte di adescamento nei confronti di almeno altre due vittime dodicenni, con le quali l’uomo intratteneva videochiamate a sfondo sessuale dopo averle adescate su Instagram.
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L’indagato avrebbe registrato le videochiamate con le minori al fine di conservare le clip video, spacciandosi per un giovane ragazzo grazie all’utilizzo di un software «deepfake» in grado di modificare gli aspetti somatici del volto. Considerate le fonti di prova acquisite, il Gip di Brescia ha disposto la custodia cautelare a carico dell’insegnante, che è stato immediatamente trasferito in carcere.