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    UN INVOLTINO NON FA PRIMAVERA - TEGOLA PER UN RISTORATORE CINESE DI MONTEMURLO, IN PROVINCIA DI PRATO, DENUNCIATO DA UN CLIENTE: IL PROPRIETARIO DEL LOCALE LO HA INVITATO AD ACCOMODARSI ALL’INTERNO IN BARBA ALLE REGOLE ANTI-COVID E L’AVVENTORE HA CHIAMATO I CARABINIERI - DOPO IL CONTROLLO L’ATTIVITÀ È STATA SOSPESA PER CINQUE GIORNI E AL RISTORATORE È STATA RIFILATA UNA BELLA MULTA…


     
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    Giorgio Bernardini per "www.corriere.it"

     

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    «Prego, si accomodi pure». E il cliente lo denuncia. Sabato sera inaspettatamente movimentato, quello appena trascorso, per un ristoratore cinese di Montemurlo: ben prima della scure del coprifuoco il titolare ha conosciuto l’intransigenza di uno dei suoi clienti italiani. Invitato a sedersi all’interno del locale, l’uomo ha immediatamente composto il 112 dal suo telefonino e ha allertato le forze dell’ordine.

     

    Pioveva e il clima non invogliava gli avventori a rimanere al di fuori delle mura: sta di fatto che i carabinieri non hanno potuto far a meno di constatare le violazioni dei protocolli anti Covid con i clienti accomodati all’interno del locale. Com’è noto, infatti, non si possono ancora consumare pasti nei ristoranti, se non negli spazi che questi riservano all’aperto.

     

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    Dopo il controllo l’attività del ristorante è stata sospesa per cinque giorni e al proprietario cinese del locale è stata comminata una multa. Sanzione e sospensione della licenza di esercizio, sempre sabato sera, sono scattate anche nei confronti di un altro ristorante, nel Comune di Prato. In questo caso, tuttavia, l’esercizio dell’autorità dei militari non è stato innescato da una chiamata, ma da un semplice controllo

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