Valerio Palmieri per “Chi”
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Visti così, a Venezia, seduti a un tavolino nella settimana della Mostra del cinema, Lapo Elkann e Joana Lemos sembrano due attori in un momento di relax. Lei con i capelli bagnati, come se fosse appena uscita dalla doccia, lui perfettamente rasato e con i primi capelli brizzolati, che lo fanno assomigliare sempre più al nonno, Gianni Agnelli.
L’abito che indossa Lapo ricorda, ancora una volta, l’eleganza dell’Avvocato. È fatto di un tessuto particolare che si chiama Solaro, ideale per i completi da giorno nelle stagioni calde, perché fresco e leggero, con un aspetto cangiante dato dall’intreccio di fili color mattone in ordito e color cachi in trama. Gianni Agnelli lo usava sempre in estate, come Luca di Montezemolo e Matteo Marzotto.
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Prima ancora, Marcello Mastroianni e Sean Connery. Ancora una volta Lapo si rivela un precursore, rilanciando un tessuto vintage che sta tornando di moda. E, mentre alterna la sigaretta tradizionale (aveva smesso di fumare) a quella elettronica della moglie, mostra un tatuaggio che ricorda il vecchio Lapo: “Indomitable”, indomabile.
Joanna lo ha domato senza domarlo, cioè senza pretendere di dargli delle regole; Lapo se le è date da solo quando ha conosciuto una donna affascinante, più grande di lui, avventurosa come lui (è stata campionessa di rally) di una bellezza che splende ancora di più se la si guarda dritto negli occhi, se la si vuole conoscere nel profondo. E, con una donna come Joana, Lapo non poteva che presenziare, a Venezia, alla serata dei Diane von Fürstenberg Awards, premi per sostenere le voci di donne che hanno combattuto per altre donne.
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Con Lapo e Joana c’era anche Lorenzo Landini, direttore generale di Fondazione Laps, l’istituzione benefica che ha unito la coppia in progetti per il mondo, a partire dai loro Paesi, Italia e Portogallo. E, sempre a Venezia, hanno incontrato Maurizio Molinari, direttore di Repubblica, quotidiano di famiglia insieme con La Stampa, e lo hanno salutato calorosamente. Lapo e Joana, poi, sono ripartiti per altri impegni, dopo un’estate tranquilla trascorsa in Portogallo, dove vivono.
Resterà sempre “indomitable” Lapo, ma lo sa e lo sa anche Joana. Ha imparato a guardare in faccia quello che un tempo doveva nascondere, cioè la fragilità, la profonda sensibilità, la tendenza a perdersi per poi, per fortuna, ritrovarsi. Quest’estate Lapo è intervenuto via social sul caso di un ragazzo di 20 anni, disabile, al quale, pare, fosse stato negato un aiuto per trascorrere qualche minuto al giorno in riva al mare sulla sua carrozzina. «Ci sono varie forme di disabilità, la più pericolosa è essere senza cuore», ha scritto Elkann.
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Un concetto che dice molto di lui. Avere cuore per i più bisognosi, ma anche nella vita di tutti i giorni, per le persone che abbiamo vicino, è una delle battaglie che Lapo porta avanti da sempre, anche prima che nascesse la fondazione Laps, dopo che l’esistenza lo ha messo con le spalle al muro, ma gli ha dato la possibilità di rinascere.
A giugno Lapo, attuale presidente di Garage Italia Customs, ha presentato una speciale Vespa elettrica dedicata a Giovannino Agnelli, il cugino scomparso nel 1997 al quale Lapo era molto legato. Il cuore, gli affetti, le persone della sua famiglia che lo hanno ispirato e capito da quando era bambino sono i suoi punti di forza. E, adesso, Joana, un nuovo capitolo, il futuro. Una donna che ha domato auto con 300 cavalli di potenza non ha avuto paura di affrontare un “cavallo imbizzarrito” e di portarlo a credere nella vita e nella capacità di scrivere la propria storia.
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