LA GAFFE DI ELISA ANZALDO (TG1) ALLA FESTA DELLA REPUBBLICA: GLI ITALIANI SCELSERO LA MONARCHIA
Riceviamo e pubblichiamo:
la gaffe di elisa anzaldo alla diretta del 2 giugno
In pochi giorni siamo stati informati dalla Rai che Manzoni iniziò il suo più celebre romanzo con le parole “Quel ramo del Lago di Garda” e da una diretta siamo venuti a sapere che tra “Repubblica e Monarchia gli italiani scelsero la Monarchia”. Errori troppo grossolani per prenderli a misura di valutazione dello stato di salute dei programmi Rai e dei suoi giornalisti. Anch'io la penso così.
E, dunque, voglio sottoporre all’attenzione un caso che non ha nulla di eclatante, ma mostra la grottesca sciatteria del programma.
RAINEWS24
Ogni mattina seguo RaiNews 24 che dà spazio a una finestra chiamata “Rai pubblica utilità”, che meglio sarebbe intitolare “Rai pubblica inutilità”. Questa finestra, che a memoria esiste da anni o decenni, alterna tre giornaliste-presentatrici - e, temo, dietro esse persino una redazione - che in meno di due minuti forniscono informazioni su code e rallentamenti sulle strade italiane. Una comparsata.
È evidente, infatti che alle otto di mattina l'elenco degli ingorghi e intasamenti sulle strade italiane richiederebbe due ore e dunque non si capisce che senso abbia una simile trasmissione. Mediamente vengono segnalate quattro o cinque “criticità” (così le chiamano), delle quali tre sono, però, sempre le stesse, sono fisse: l'intasamento sulla Milano Genova all'altezza di Masone, l'intasamento sulla A4 Venezia Milano all'ingresso di Milano e l'intasamento sul Grande Raccordo Anulare di Roma. Infatti, ogni essere vivente sa che lì, ogni giorno che Dio manda in terra c’è traffico, non c’è bisogno di redazione o presentatrici. Poi, in genere, ne aggiungono una quarta variabile.
RAI PUBBLICA UTILITA
Fin qui sarebbe un semplice caso di inutilità, ma andando avanti si comprende anche la sciatteria con la quale l’inutilità viene servita all’abbonato. Per descrivere il traffico congestionato in ingresso a Milano dalla Venezia-Milano le presentatrici-giornaliste parlano di intasamento “all'altezza di Fiorenza”. Sempre.
la gaffe di elisa anzaldo alla diretta del 2 giugno
Poiché ho percorso la Milano-Venezia migliaia di volte e non ho mai visto una città che si chiami Fiorenza, né il navigatore di alcuna macchina l’ha mai segnalata, un giorno sono andato a vedere bene le mappe.
Ebbene, Fiorenza non esiste, non è una città sulla Milano-Venezia, non è un paese, non è il nome di un Autogrill, non è neanche una stazione d'uscita dell'autostrada, niente. Fiorenza, che a Milano nessuno sa cosa sia, è semplicemente il nome di un parcheggio a nord della tangenziale (E64, nemmeno A4) tra Rho e Pero.
il cavallo di viale mazzini
Ora mi chiedo, che senso ha dire una cosa ovvia (che in ingresso a Milano c’è traffico) indicando, per giunta, una non-località come punto di riferimento? Eppure, tutti i giorni, la presentatrice-giornalista-annunciatrice di “Rai pubblica inutilità” ripete a filastrocca, da decenni, la stessa frasetta: “In area meneghina - e già questo è ridicolo, quasi offensivo, perché Meneghina è una maschera della commedia dell'arte, sarebbe, come dire in area Pulcinella per un intasamento a Napoli - all'altezza di Fiorenza, traffico congestionato”. Questa Rai è veramente una commedia dell'arte, anzi, un'inutile commedia dell'arte. E io pago.
Lettera firmata