Cristina Bassi per “il Giornale”
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Avevano trascorso la serata insieme nei locali, una normale uscita tra un ragazzo e una ragazza poco più che adolescenti.
Poi però lui è diventato violento. Ha approfittato della notte, dell'isolamento di un parco e della fiducia della sua nuova amica. L'ha violentata e picchiata. La vittima è una ragazza di 17 anni, studentessa delle superiori.
È successo pochi giorni fa in un giardino pubblico di Rho, cittadina dell'hinterland di Milano. I carabinieri, dopo una ricerca durata poche ore, hanno arrestato per l'aggressione un 19enne marocchino.
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E hanno ricostruito i fatti grazie soprattutto al racconto della giovanissima. Nella serata di domenica la minorenne, un'italiana che frequenta un istituto superiore della città, è uscita con gli amici. In uno dei locali che ha visitato ha conosciuto il ragazzo straniero di due anni più grande.
Deve essere scattata una simpatia, perché lei si è fidata subito. I due hanno girato per bar e chioschi per alcune ore, bevendo insieme probabilmente. Di sicuro il giovane ha bevuto parecchi alcolici.
All'alba di lunedì la coppia ha deciso di andare al parco di via Mazzo, nelle vicinanze non c'era nessuno. Qui il 19enne, ormai ubriaco, ha improvvisamente aggredito la sua vittima. L'ha colta di sorpresa, l'ha buttata a terra e si è buttato sopra di lei. Ne ha abusato sessualmente, la giovane ha provato a opporre resistenza e a divincolarsi con tutte le forze.
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Ma è stata riempita di calci e pugni. Prima di scappare lo stupratore le ha strappato il cellulare, un iPhone 5, per impedirle di chiamare aiuto e per evitare l'arresto.
La minorenne, in forte stato di choc, ha chiesto aiuto ai carabinieri della Compagnia di Rho.
Ha raccontato quello che aveva subito ai militari, che hanno raccolto la sua testimonianza e poi l'hanno accompagnata al pronto soccorso dell'ospedale locale. Dopo le prime medicazioni l'hanno portata al Servizio violenza sessuale della clinica Mangiagalli di Milano per gli accertamenti medici che vengono svolti in queste situazioni.
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I primi esiti hanno confermato i fatti denunciati dalla 17enne. La vittima ha anche dato una descrizione piuttosto precisa del suo aguzzino. Sulla base dell'identikit e di altre indagini i militari sono riusciti a identificare il marocchino.
Lo hanno rintracciato nel primo pomeriggio di lunedì. Il giovane si trovava in un bar di corso Europa, sempre a Rho. È stato bloccato e perquisito: addosso aveva ancora il telefonino sottratto alla ragazza.
È stato quindi fermato dai militari con le accuse di rapina e violenza sessuale. Il 19enne ha regolare permesso di soggiorno e ha precedenti per furto e vandalismo. Non per stupro o molestie a sfondo sessuale.
VIOLENZA SESSUALE
Non risulta che abbia un lavoro né un'abitazione fissa, pare che si faccia ospitare da alcuni conoscenti. È stato portato nel carcere di San Vittore, dove il gip ha già convalidato il suo arresto e la misura della custodia cautelare.
«Non possiamo accettare - interviene il deputato della Lega Paolo Grimoldi - che chi in Italia viene accolto e regolarizzato con il permesso di soggiorno poi commetta reati efferati e raccapriccianti, con la beffa di non poter neppure essere espulso. Dobbiamo rivedere la normativa vigente».