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    MISSONI MISSING - DOPO CINQUE GIORNI DALLA SCOMPARSA A LOR ROQUES, VIENE FUORI UN TESTIMONE - UN PESCATORE DICE DI AVER VISTO L’AEREO DI VITTORIO MISSONI SCENDERE IN PICCHIATA VERSO IL MARE - NESSUN ROTTAME È STATO RITROVATO MA SE LA TESI DELL’IMPATTO IN ACQUA FOSSE VERA, I RESTI POTREBBERO ESSERE STATI TRASCINATI DALLE CORRENTI FINO ALLA TERRAFERMA - OGGI PARTONO PER IL VENEZUELA GLI ESPERTI DELLA PROTEZIONE CIVILE ITALIANA (CHI PAGA?)…


     
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    Claudia Guasco per "il Messaggero"

    VIDEO MISSONI - http://video.corriere.it/ricerche-missoni-pescatore-ho-visto-aereo-scendere-picchiata/a867640e-5a2b-11e2-b3af-cb49399e516b

    Un problema all'elica del bimotore. C'è anche questa ipotesi fra le cause che potrebbero aver fatto inabissare al largo di Los Roques l'aereo con a bordo Vittorio Missoni, la compagna Maurizia Castiglioni e i coniugi bresciani Foresti. Ma Giuseppe Scalvenzi, che insieme alla moglie Rosa Apostoli è rimasto a terra, lo ritiene improbabile: «Ero a trenta metri dal velivolo al momento del decollo, è solo l'effetto delle riprese. Tant'è che l'apparecchio si è sollevato senza problemi, con un motore solo non si sarebbe staccato dalla pista. Quello che ritengo preoccupante, piuttosto, sono le condizioni meteo: al momento della partenza si vedevano all'orizzonte parecchi fulmini».

    VITTORIO MISSONIVITTORIO MISSONI

    IL RACCONTO DEL PESCATORE
    Al quinto giorno dalla scomparsa del bimotore spunta anche un testimone, il pescatore di Los Roques William Salazar. Questo il suo racconto: «Era troppo tardi per un atterraggio di fortuna, sia nel caso di guasto che di un malore. L'aereo stava arrivando lungo, si sarebbe mangiato la pista. So che ho visto quella picchiata giù verso il mare». Alejandro Tovar, amico del pilota German Marchan e meccanico del velivolo, conferma che il mezzo «era in buone condizioni», ma assicura anche che il tempo era ottimo.

    missonimissoni

    Le notizie insomma sono contrastanti e la famiglia Missoni non si rassegna all'idea che l'aereo si sia inabissato per sempre nei fondali del mar dei Caraibi. «Bisogna continuare a cercare, c'è sempre una possibilità», dice il fratello Vittorio Missoni, sbarcato in Venezuela per partecipare ai voli di ricognizione come pilota. Con la sua squadra perlustrerà altre zone, «cercando di non pensare troppo alla realtà che - ammette - è quella che è».

    vittorio missonivittorio missoni

    Secondo il generale di brigata Lorilys Ramos, che coordina le indagini, «l'ipotesi che riteniamo più concreta è che il velivolo sia precipitato in mare per cause che non conosciamo: a breve avremo le informazioni del gps di bordo, che ci permetteranno di ottenere qualche elemento in tal senso e capire se dobbiamo riprogrammare e spostare le ricerche». Per l'ambasciatore italiano a Caracas, Paolo Serpi, «deve essersi trattato di un evento improvviso e catastrofico», che non ha dato tempo al pilota di intervenire Quanto a un presunto sequestro, puntualizza Ramos, «finora non abbiamo alcun indizio che lo possa supportare».

    ARCIPELAGO DI LOS ROQUESARCIPELAGO DI LOS ROQUES

    ARRIVANO GLI ESPERTI
    Oggi partono per il Venezuela gli uomini della Protezione civile italiana, tra questi anche uno degli esperti che ha diretto le operazioni nell'emergenza della nave Concordia. Per ora non sono emersi resti o rottami di alcun tipo. «Non essendoci alcuna evidenza, se non quella della scomparsa dell'aereo, è impossibile qualsiasi ipotesi», dice il presidente dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, Bruno Franchi. Le indagini paiono comunque orientate su un'emergenza improvvisa, forse un fulmine. E se la tesi dell'impatto in mare fosse vera, i resti dell'Islander potrebbero essere stati trascinati dalle correnti verso ovest, fino alla terraferma.

     

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