Anna Mannucci per "www.corriere.it"
PROCIONE
Il procione Lucio, sequestrato il 4 novembre a Milano, e portato al Centro di Monte Adone (Bo), qualche giorno fa ha potuto ricevere la visita della sua padrona, o meglio della sua mamma adottiva, una donna ucraina di 53 anni, chiamiamola Sara, nome di fantasia.
Si è dimostrato contento di rivederla e molto affettuoso, la signora è sicura che vorrebbe tornare a casa. La ormai ex-proprietaria ha ottenuto il permesso dal pubblico ministero Sara Arduini, titolare dell’indagine, che ha accolto la richiesta dell’avvocata, Giorgia Leone, di permettere un incontro tra lei e l’animale sequestrato, cosa abbastanza inusuale.
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Le ragioni del sequestro
Ma come mai Lucio è stato portato via dalla sua famiglia? Perché passeggiava per Baggio, quartiere della periferia ovest di Milano, tenuto al guinzaglio. Ovviamente è stato notato e alcuni «bravi» cittadini lo hanno denunciato, così il procione è stato sequestrato dai carabinieri forestali. Il motivo è che la specie Procyon lotor è nell’elenco degli animali cosiddetti pericolosi secondo la lista ministeriale del 1996, allegata alla legge 150/92.
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Una lista da cancellare o almeno riscrivere. Inoltre, i media hanno riportato con clamore che il procione è potenzialmente portatore di rabbia e di altre malattie, ma è come dire che tutti i canidi sono potenzialmente portatori di rabbia e che tutti gli umani sono potenzialmente portatori di tubercolosi, sifilide e molte altre malattie. È stato pure scritto che questi animali possono pesare “20-30 kg”, ma si sono confusi i kg con le libbre!
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Un «giovanotto» ben tenuto
Lucio adesso ha nove mesi, è dunque un giovanotto (ben trattato potrebbe vivere anche più di 15 anni), è sano e vaccinato, per di più, in pratica ha anche già fatto la quarantena per qualsiasi malattia. Arriva dall’Ucraina, dove la sua detenzione è legale, è considerato un animale domestico, non è stato comprato, ma salvato dalla morte quando aveva solo due settimane.
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Cucciolo abbandonato, Sara lo ha allattato e curato. Poi lo ha portato in Italia, appunto, vaccinato e microchippato, con regolare passaporto e libretto sanitario. Un bel po’ di contraddizioni tra Paesi europei.
Pet therapy anti violenze
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C’è poi un aspetto affettivo particolare. Non solo Sara e Lucio si vogliono bene e hanno un forte legame, ma lui in pratica ha fatto da pet-terapista per questa donna, che in passato ha subito violenze e che ha infatti dichiarato all’Agi: «Ridatemi il mio procione. Grazie a lui sono rinata dai maltrattamenti che ho subito».
procione spot modella con procione