Marco Gasperetti per www.corriere.it
molestie di un professore in aula 2
Le molestie sessuali, vere o presunte, si nascondevano insidiose dietro continui elogi sulla competenza e l’intelligenza delle ragazze.
Frasi del tipo «sei davvero una studentessa esemplare» e ancora «sei brillante, hai studiato e hai ingegno da vendere» erano intervallate da apprezzamenti di natura sessuale sulla bellezza del seno, delle gambe, sull’abbigliamento giudicato sexy (quando non lo era affatto) e persino sul feticismo dei piedi.
Una tecnica equivoca che avrebbe traumatizzato alcune ragazzine, anche minorenni, del liceo artistico Duccio di Buoninsegna di Siena, provocando loro turbamenti, ansia, disturbi del sonno.
Le allieve
MOLESTIE SESSUALI
A utilizzare questi comportamenti torbidi sarebbe stato un professore della scuola che, nonostante le segnalazioni di studentesse e studenti (anche con un video di due anni fa), avrebbe continuato a molestare le sue allieve.
«Questo docente continua a insegnare — denuncia l’avvocato Claudia Bini del Centro antiviolenza Donna chiama Donna, onlus di Siena —. Il 27 gennaio avevamo inviato una mail certificata (pec) alla dirigente scolastica del liceo, alla direzione regionale e a quella provinciale per avvertire che quel professore aveva comportamenti sessualmente molesti e inadeguati con le studentesse e sottolineavamo una diretta responsabilità della scuola sulla mancata protezione degli allievi, chiedendo infine immediate misure necessarie. Ma non siamo state ascoltate.
Poi anche 49 studentesse e studenti hanno scritto alla preside, che ha quindi deciso di segnalare l’accaduto in procura. Se si fosse intervenuti in tempo, il docente si sarebbe fermato, forse, senza bisogno di azioni legali».
MOLESTIE SESSUALI
Sui social
La prima a parlare delle presunte molestie sessuali subite, che avvenivano sia con apprezzamenti a voce che con messaggi sui social, è stata una studentessa che oggi ha 19 anni e si è da poco diplomata.
La giovane è stata ascoltata dalla procura di Siena (che ha aperto un fascicolo per approfondire i fatti) e ha confermato tutte le circostanze. Si è anche rivolta a Donna chiama Donna e ha mostrato i messaggi ricevuti dal professore. Tra questi, prima dell’esame di maturità, un apprezzamento sul suo seno: «Ma quanto sei bella. Mirabile visione di due mirabili estremità. I mostri con quel balconcino sono meno mostri degli altri mostri, su via! Tanti auguri».
molti caso di molestie sessuali alla silicon valley
E ancora: «Confesso che non vedo l’ora di vedere il tuo vestito all’esame. Non vedo l’ora di vederti. Non sentirti in imbarazzo se non ti staccherò gli occhi di dosso. Tesoro mio dolce. Ti rivedrò solo mascherata. Ma sarà sempre un bel vedere».
Messaggi fetish
Non mancavano anche messaggi fetish: «Posso dirti che eri particolarmente stupenda? Ma eri senza scarpe? Se eri scalza e hai tagliato i piedi non di amo più. Pura crudeltà estetica. I piedi non si tagliano. Si valorizzano, te l’ha fatta il tuo ragazzo? Fetish cat? Sono fetish anch’io. Sudore o frescore sempre bellissima sei. Abbronzata poi...». Su una foto nella quale la studentessa abbraccia e bacia la sorellina, il professore svelava un suo desiderio: «Vorrei essere io al posto della bambina».
liceo duccio di buoninsegna siena
Eppure ciò che stava avvenendo nel liceo artistico di Siena era stato già denunciato da alcune studentesse nel 2020, con un video apparso sui social network ma ignorato (o forse non visto) dai dirigenti scolastici. Nel filmato anche una sorta di «manifesto» a tutela delle ragazze e delle donne, in cui si stigmatizzavano gli atteggiamenti del professore: «Non mascherare la tua incapacità nel frenare gli impulsi con finto romanticismo — vi si legge —. Non sessualizzarmi. Non renderti predatore della mia carne, della mia pelle, dei miei gesti della mia voce. Non farmi sentire come se fosse colpa mia, colpa della mia scollatura, colpa della mia minigonna. Non abusare della tua posizione, del tuo potere. Non intimarmi di rovinarmi la media scolastica, la carriera, la reputazione. Non estraniarti da tuo ruolo, non definirti amico. Non manipolarmi».