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    ZUCKERBERG FA LA FIGURA DEL FESS-BOOK - PER DIMOSTRARE L’ESISTENZA DI UN BUG, UN PROGRAMMATORE “INVADE” L’ACCOUNT DEL PADRONCINO DEL SOCIAL


     
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    Serena Danna per "Corriere della Sera"

    Khalil Shreateh è un giovane programmatore informatico palestinese che, come il miliardo di altri utenti, utilizza Facebook per comunicare con il mondo. Non è un hacker - come ha tenuto a specificare sulla sua pagina personale - ma conosce bene le regole del social network. Sa, ad esempio, che per scrivere sulla bacheca di un utente è necessario essere «amici».

    ZUCKERBERGZUCKERBERG

    Così, quando ha scoperto l'esistenza di un bug (un errore di scrittura nel software) che consente l'accesso a tutte le bacheche degli iscritti, da bravo «netizen» ha segnalato l'errore al team di sicurezza di Menlo Park, non ottenendo in cambio alcuna risposta.

    mark zuckerbergmark zuckerberg

    Ha deciso allora di provare con il profilo di Sarah Goodin, confidando nel fatto che mai avrebbero ignorato l'invasione della privacy dell'ex compagna di università di Mark Zuckerberg nonché prima donna iscritta al sito. Non si sbagliava, insieme alla conferma dell'errore di sistema è arrivata anche una risposta, che poteva però essere pronunciata da un qualsiasi utente medio: l'addetto alla sicurezza di Facebook ha affermato di non poter certificare l'errore in quanto non «amico» di Goodin.

    MARK ZUCKERBERGMARK ZUCKERBERG

    Il tenace Shreateh, che ha ricostruito tutta la vicenda sul suo blog, determinato a fare giustizia, ha scritto sulla bacheca del ceo in persona: «Caro Mark Zuckerberg, scusa se violo la tua privacy e scrivo sulla tua bacheca, ma non ho altra scelta dopo tutte le segnalazioni inviate al tuo team».

    Menlo Park ha reagito disattivando subito l'account del giovane palestinese (riattivato dopo poco), che non ha neanche ricevuto il premio promesso da Facebook in caso di denuncia di errori perché, a detta dell'azienda, il suo report era stato «poco dettagliato». Zuckerberg ha versato un milione di dollari in due anni a più di 300 sviluppatori informatici in giro per il mondo che hanno segnalato bachi sul social network.

    facebook Zuckerbergfacebook Zuckerberg

    Il programma «Bug Bounty» è una risposta alle cattive notizie che arrivano dall'ultimo «Consumer report» su privacy e sicurezza su Internet. Nel 2012 le segnalazioni degli utenti su violazioni di profili su Facebook sono aumentate del 30% rispetto all'anno precedente. Zuckerberg sa che la sicurezza informatica è, insieme alla privacy, il pilastro dello sviluppo del suo business. E certo non fa bene alla reputazione del colosso mostrare al mondo che può essere violata non dagli abili hacker del Syrian Electronic Army, ma da un ragazzino che sa usare bene i computer.

    LOGO FACEBOOK IN MEZZO AI DOLLARILOGO FACEBOOK IN MEZZO AI DOLLARI

     

     

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