ABUSI MINORI 1
Francesca De Martino per "il Messaggero"
Ha palpeggiato più volte quattro ragazze minorenni. E, in due casi, ha fatto sniffare loro cocaina prima di approfittarsene tra le mura di casa, in un appartamento a Torre Spaccata. Avrebbe abusato ancora delle minori, due di 13 e altre due di 17 anni, anche in macchina, di ritorno da scuola, dove andava a prendere le ragazze ogni giorno.
Così un 45enne romano, padre di famiglia, è finito a processo nel 2019 per violenza sessuale su minori e spaccio di sostanze stupefacenti. Ieri a piazzale Clodio il pubblico ministero ha chiesto per l'imputato nove anni di reclusione con rito abbreviato.
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A PIEDE LIBERO
Il gip Pier Luigi Balestrieri ha fissato la lettura della sentenza al 15 novembre. L'uomo è a piede libero e per lui non sono mai state disposte misure cautelari. I fatti risalgono al 2018 e al 2019. Si rendeva disponibile sempre lui con gli altri genitori per andare a prendere ogni giorno le ragazze, amiche della figlia, all'uscita da scuola. Erano tutte molto amiche tra di loro.
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Facevano i compiti insieme tutti i pomeriggi, sedute allo stesso tavolo, a casa della stessa amica. Quell'amica che aveva il papà che era sempre gentile con loro tanto da essere sempre lì fuori da scuola pronto, al suono della campanella, ad accompagnarle a casa in auto pur di farle stare insieme. Ma in quei pomeriggi trascorsi tra di loro, le ragazze una alla volta venivano chiamate dal papà della compagna, di cui erano ospiti, in un'altra stanza.
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Con varie scuse il 45enne le avvicinava e, lontano dagli occhi delle altre, le palpeggiava. Due volte aveva convinto le ragazze a provare anche la cocaina, forse per renderle più disponibili alle molestie. L'uomo approfittava delle minori anche in macchina. Dopo che aveva riportato le ragazze a casa, faceva salire alcune prima nell'appartamento così da trattenersi da solo tra i sedili con una di loro. E lì toccava la malcapitata.
ABUSI SUI MINORI
Le molestie sono iniziate nel 2018 finché una delle ragazze ha deciso di parlare dell'uomo ai genitori. Il papà e la mamma della ragazza si sono presentati a casa dell'imputato per avere spiegazioni, ma lui non gli apriva la porta di casa, e così lo hanno denunciato.
Davanti al magistrato che l'ha interrogato in fase d'indagine, il 45enne ha detto che le ragazzine «gliela volevano fare pagare» per litigi avvenuti tra di loro e che i genitori delle minori lo andavano a cercare fino al suo appartamento perché «lo volevano uccidere».
La difesa dell'imputato, rappresentata dall'avvocato Marco Rossini, si dice fiduciosa sull'esito: «Aspettiamo con serenità la sentenza del rito abbreviato, che è stata una nostra scelta difensiva, perché non ci sono prove che le ragazze abbiano assunto droga e abbiano subito violenze».