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    UN SACCO BULLI – A MILANO UNA BABYGANG HA MASSACRATO UN 16ENNE CHE SI ERA PERMESSO DI RIMPROVERARE UN COMPAGNO DI SCUOLA CHE FACEVA CASINO E GLI IMPEDIVA DI SEGUIRE LA LEZIONE IN DAD – DOPO “L’AFFRONTO” IL BULLO AVEVA CHIESTO ALLA VITTIMA DI INCONTRARSI: SI È PRESENTATO CON 9 COMPLICI CHE HANNO PESTATO IL RAGAZZINO E SUOI DUE AMICI CHE HANNO TENTATO DI DIFENDERLO…


     
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    Paola Fucilieri per "il Giornale"

     

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    Una spedizione punitiva premeditata nei dettagli in puro stile mafioso, ma da un gruppo di nove ragazzi di seconda liceo, perlopiù incensurati.

    E di certo non alleggerisce lo scenario il fatto che il tutto sia stato pianificato partendo da una zona che negli anni Settanta era quella per eccellenza frequentata dalla mala milanese, ovvero la Comasina, il quartiere dov'è nato e cresciuto Renato Vallanzasca per intenderci.

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    È lì che l' 8 dicembre scorso questi giovani tra i 16 e i 17 anni, sono saliti in treno particolarmente agguerriti per raggiungere Paderno Dugnano dove abita il loro «obiettivo», ovvero un compagno di classe mai incontrato di persona e conosciuto solo attraverso il display del pc durante la didattica a distanza. Uno studente che una settimana prima aveva avuto l' ardire di riprendere con una frase decisamente pacata del tipo «Senti ma la vuoi finire?» un compagno di classe della sua scuola - uno Scientifico di Affori -, ragazzo particolarmente molesto, che disturbava lui e gli altri allievi impegnati a seguire le lezioni. Ferito nell' orgoglio o giù di lì il 17enne aveva allora espresso il desiderio, solo in apparenza innocuo, di conoscere quel compagno che ci teneva al programma scolastico.

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    E gli aveva dato appuntamento in stazione a Paderno centro per l' 8 dicembre. La vittima designata aveva accettato l' invito ma, non fidandosi, aveva chiesto a un paio di amici di restare nei dintorni mentre «conosceva» il compagno di classe visto solo online. Uno studente che si è presentato con altri 8 amici del suo stesso stampo e che, appena sceso dal treno, non ha esitato ad afferrare l' altro per un braccio trascinandolo nella piazza antistante la stazione, tanto per fargli capire che aria tirava.

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    «Si può dire che il giovane sia stato fortunato - spiegano i carabinieri della Tenenza di Paderno Dugnano che il 31 dicembre hanno arrestato il capo della baby gang, ora ai domiciliari, e denunciato i suoi sodali per concorso in lesioni, violenza privata e rapina aggravata -. Chissà cosa sarebbe successo in una situazione di didattica normale, cioè se i ragazzi si fossero scontrati a caldo. Invece, nonostante la raffica violentissima di calci e pugni alla testa e al collo, il ragazzo è stato medicato al pronto soccorso di Paderno e poi, seppur con 20 giorni di prognosi, è tornato a casa».

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    Non molto meglio (10 giorni di prognosi) è andata agli altri due studenti che avevano accompagnato la vittima: individuati dalla gang mentre tentavano di arginare l' assalto e salvare il loro amico, sono stati massacrati di botte, quindi gli aggressori si sono impadroniti di una delle loro bici.

     

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    I militari dell' Arma, insieme alla Procura presso il Tribunale per i minori di Milano, hanno «lavorato» sulle immagini, nitidissime, delle nuove telecamere puntate sulla piazza ristrutturata di recente. E il video che riprende i picchiatori (dopo l' arresto del leader, hanno tutti confessato, alcuni chiedendo di loro spontanea volontà di farsi interrogare) lascia davvero senza parole.

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