Fernando Porcu
Per chi lo ha visto accasciarsi sulla spiaggia è morto da eroe. Fernando Porcu era sotto l'ombrellone quando ha notato tre testoline allontanarsi tra le onde del mare. Il maestrale. Folate di vento. E tre ragazzine trascinate al largo dalla corrente. Porcu stava chiacchierando, si è alzato di scatto e si è buttato in acqua.
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Le ragazzine si tenevano per mano, come se fossero un tutt'uno, per non disperdersi. Fernando è riuscito a salvarle. Ma quando è ritornato a riva si è accasciato. Un arresto cardiaco. È morto così a sessant'anni, tra le braccia dei soccorritori del 118, un uomo che si trovava a Marina di Arbus (Sardegna) per una gita al mare di un solo giorno e che poco prima delle 2.30 di ieri pomeriggio si è buttato in acqua per aiutare la figlia dodicenne, Valentina, e due amichette in pericolo.
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Ha lottato Fernando Porcu, sotto gli occhi di chi era in spiaggia. Una bagnina in vacanza e due medici. Sembrava che la brutta avventura avesse avuto un lieto fine. Così non è stato per l'«eroe». Ricevuta la notizia, è comparso sul posto il sindaco di Villamar, Nando Cuccu, paesino a circa quaranta chilometri dalla costa.
Porcu era un amico d'infanzia del sindaco, era del suo stesso paese, era un suo «dipendente», l'operaio del Comune. Era l'essenziale. Faceva di tutto. Elettricista, muratore, carpentiere. «Se c'era un guasto, un contrattempo, lui interveniva - ricorda il sindaco - che si trattasse di scuole o di rete fognaria. Era al mare per una gita di un giorno e se ci fosse stato bisogno sarebbe rientrato immediatamente».
Fernando Porcu 2
Un generoso. Una persona a modo. A sentire Cuccu, di quelli che nella propria gerarchia di valori mette l'io in secondo piano. Porcu aveva due figlie (Valentina e Matilde), avute dalla seconda moglie, dalla quale si era separato. Le chiamava le «mie principessine». Il sindaco scuote la testa: «Una leggerezza. Le ragazzine non dovevano esser lì, con quel mare».
Elisoccorso
Quarantasette chilometri di coste impervie, selvagge, dune, rocce scoscese, acqua cristallina. E un mare che può imbizzarrirsi. La costa di Arbus è esposta al maestrale, il mare tende a ingrossarsi rapidamente. Si creano correnti di risacca. E si è risucchiati in un istante. «Ogni anno da queste parti c'è un morto annegato», afferma sconsolato un uomo del posto. A Marina di Arbus non è attivo il servizio di salvataggio a mare. Non in questi giorni, almeno. Non c'è nessuna bandiera rossa, nessun cartello che avvisa del pericolo di balneazione.
Mare Sardegna
Quella di Arbus non è stata l'unica tragedia ieri. Qualche ora più tardi, sempre in Sardegna, a Pula, un bagnante è morto d' infarto: aveva tentato di aiutare un anziano di 87 anni, poi annegato. Un sudamericano di 32 anni, invece, è morto a Baveno (lago Maggiore). Si era tuffato per aiutare alcuni bimbi in difficoltà. Non è più riemerso.