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Si è travestito da suora pur di evadere dai domiciliari. Ma l'occhio attento degli investigatori della Squadra mobile l'ha incastrato e per lui, un siriano di 39 anni residente a Padova, volto noto alle forze dell'ordine si sono aperte le porte del carcere.
In manette lo stalker delle donne fragili
L'indagato era stato già sottoposto agli arresti domiciliari il mese scorso in esecuzione di un'ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, perché gravemente indiziato di aver approfittato della vulnerabilità emotiva di alcune anziane donne, commettendo in loro danno estorsione, furto, atti persecutori e violazione di domicilio.
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Il tutto allo scopo di spillare loro denaro da utilizzare anche per l'attività di gioco e scommesse. Pur ammonito sul rispetto delle prescrizioni, fra cui quella di non allontanarsi dall’abitazione, l’uomo ha ripetutamente e platealmente violato la misura, dimostrando assoluto disprezzo delle regole.
Ha anche avvicinato ed incontrato una delle sue vittime, chiedendole nuovamente denaro e promettendole che sarebbe andato a farle compagnia a casa la sera. La donna ha allertato i poliziotti e pur di non farsi trovare dal siriano, ha deciso di recarsi e trascorre la serata da un'amica. Al successivo controllo domiciliare, l’indagato non è stato rintracciato dagli agenti, salvo farsi trovare poco più tardi, riferendo di essersi addormentato. Ma gli agenti della Squadra Mobile non hanno creduto alla sua versione.
Una "suora" poco convincente
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Ieri, 25 ottobre, lo hanno sorpreso per strada, nuovamente fuori dalla sua abitazione, mentre di aggirava in zona Prato della Valle in bicicletta travisato. Indossava una specie di gonna lunga, riconosciuta poi con un accappatoio grigio, un piumino nero con copricapo, con sotto dei rigonfiamenti all’altezza del petto e su tutto un crocifisso messo ben in vista ricavato con due pezzi di legno.
Sperava evidentemente di non essere riconosciuto ed essere scambiato per una suora. A tradirlo è stata però la sua bicicletta, di cui gli agenti ricordavano il colore ed il modello. Così dall’essere semplicemente attratti da quella curiosa suora, i poliziotti si sono in ultimo insospettiti, procedendo al controllo.
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I guai con la giustizia
Alla luce di tali comportamenti, il Giudice ha ritenuto che gli arresti domiciliari fossero inadeguati, disponendo la custodia cautelare in carcere. L’indagine già diretta dalla Procura della Repubblica di Padova e condotta dai medesimi agenti della Squadra Mobile aveva consentito il mese scorso di accertare come l’arrestato, dopo aver allacciato una relazione sentimentale con vittime anziane e conquistata la loro fiducia, riusciva ad ottenere dalle stesse importanti somme di denaro per una cifra superiore ai 500mila euro.
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Le richieste in alcuni casi avveniva anche dietro la minaccia di suicidarsi o di rivolgersi ad altre donne. Tutto questo per ricondurre le vittime nel temuto e sofferto stato di solitudine. Quando anche dopo tali pressioni non riusciva ad ottenere il denaro, avendo nel frattempo ridotto le medesime vittime a disporre del solo stipendio o della sola pensione mensile, avendo a causa sua prosciugato i propri conti bancari, minacciava di sottrare loro tutto, sfruttando presunte abilità di hacker, oppure di danneggiarne l'auto, o peggio ancora, di diffamarne ex coniugi e figli, costringendole a rivolgersi ad amici e parenti per ottenere prestiti di denaro.