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    UN SUPER SOSPIRO DI SOLLIEVO PER CHI ERA APPESO AL SUPERBONUS – CON LO SBLOCCO DEL DECRETO AIUTI BIS È STATO SCIOLTO ANCHE IL NODO DEL SUSSIDIO, PER LA FELICITÀ DI 40MILA AZIENDE EDILI – IL COMPROMESSO POLITICO SUI MECCANISMI PER LA CESSIONE DEI CREDITI PREVEDE CHE LA RESPONSABILITÀ SCATTERÀ SE CI SARÀ UN “CONCORSO NELLA VIOLAZIONE CON DOLO O COLPA GRAVE” – ECCO TUTTE LE NOVITA' DA SAPERE


     
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    Massimiliano Jattoni Dall’Asén e Diana Cavalcoli per www.corriere.it

     

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    Sbloccato il decreto Aiuti bis e sciolto il nodo sul Superbonus. Quarantamila aziende edili tirano un sospiro di sollievo e con loro padroni di casa e condomìni rimasti intrappolati nella maglia della burocrazia. Il compromesso politico sui meccanismi per la cessione del credito è infatti stata raggiunto con importanti novità per chi ha svolto o sta svolgendo lavori di ristrutturazione in casa.

     

    Nel dettaglio, la soluzione proposta dal governo prevede che la responsabilità per la cessione dei crediti legati al Superbonus e agli altri bonus edilizi scatterà sì se ci sarà un «concorso nella violazione» ma solo se quest’ultima viene compiuta «con dolo o colpa grave». L’emendamento è stato approvato prima nelle commissioni Bilancio e Finanze di palazzo Madama e poi, all’unanimità, anche dall’assemblea. Si attende l’ok della Camera. Ecco cosa sapere.

     

    Superbonus, sanzioni per le aziende che hanno truffato

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    La soluzione individuata dal governo punta a tutelare le aziende oneste, ma senza che ci sia un condono per chi ha truffato ad esempio gonfiando i prezzi dei materiali edili. L’idea è quella di prevedere sanzioni solo per chi ha agito con dolo o colpa grave. Verrebbe così esclusa la responsabilità solidale — che stava ostacolando la circolazione dei crediti — per gli altri soggetti che hanno ceduto il credito.

     

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    Fino a d oggi le cessioni erano bloccate anche perché l’Agenzia delle Entrate, con la circolare 23 del 23 giugno, aveva elencato una serie di criteri a cui i soggetti che accettano la cessione, e in particolare le banche, devono attenersi prima di effettuare l’operazione. Regole stringenti che scoraggivano gli istituti dall’avviare la pratica. La norma dovrebbe quindi aiutare le imprese che avevano accumulato crediti nel proprio cassetto fiscale senza riuscire a cederli alle banche.

     

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    Come cambia la cessione dei crediti, lo sblocco

    Ma come funziona il nuovo meccanismo? Come detto, l’emendamento del governo stabilisce che la responsabilità in solido sia circoscritta ai casi di dolo o colpa grave. L’emendamento interviene sbloccando tutti i crediti anche quelli maturati prima del decreto legge dello scorso 21 novembre, che introduceva l’obbligo di visti di conformità asseverazioni e attestazioni.

     

    In questo caso sarà però necessario fornire un’asseverazione «ora per allora». Così dovrebbe ripartire la macchina delle cessioni per circa 5,2 miliardi attualmente fermi nei cassetti fiscali di imprese e professionisti.

     

    I numeri del Superbonus

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    L’intervento interessa centinaia di migliaia di lavori.«La spinta di Superbonus e bonus edilizi in genere ha fatto crescere negli ultimi mesi, in maniera costante ed esponenziale, il numero di cantieri in Italia — spiega in una nota di Agefis, l’Associazione dei geometri fiscalisti —. Alla fine di agosto, solo per quanto riguarda il Superbonus, Enea rende noto che il numero totale di asseverazioni si attestava a 243.907. Per la grande maggioranza (oltre 130.000) si tratta di interventi svolti in edifici unifamiliari, seguono le unità funzionalmente indipendenti (74.184) e da ultimo i condomini (35.321).

     

    Tuttavia, sono chiaramente i condomini ad essere i cantieri più complessi e che generano il maggiore investimento economico, pari ad oltre 20 miliardi di euro. L’investimento medio per condominio si attesta su quasi 600 mila euro».

     

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    I termini del 30 settembre per le villette

    Vale poi la pena ricordare che il 30 settembre scade un termine importante per chi sta compiendo i lavori del Superbonus per una casa indipendente: entro quella data bisognerà dimostrare di avere effettuato almeno il 30% dei lavori. In questo caso saranno agevolabili le spese compiute fino alla fine di quest’anno. Il 30% dei lavori va calcolato sulla totalità dell’intervento e quindi nel computo entrano sia i lavori trainanti sia quelli trainati e anche le opere che non hanno diritto al superbonus.

     

    I ruolo decisivo per provare il raggiungimento della percentuale minima spetta al direttore dei lavori. Come si legge sul sito Enea che pubblica una risposta al quesito della Commissione di monitoraggio insediata presso il Consiglio superiore dei Lavori pubblici, il professionista dovrà basare la sua valutazione su “idonea documentazione probatoria”, come il libretto delle misure, la documentazione fotografica, la copia di bolle e fatture.

     

    Superbonus, le reazioni dei partiti

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    La nuova formulazione accontenta tutti, con la corsa dei singoli partiti a mettere la bandiera sull’intesa. Conte si attribuisce il merito di una soluzione che salva 40mila imprese edilizie, lavoratori e famiglie e, dopo giorni a sentirsi accusato di ostruzionismo, attacca: «Ora Letta chieda scusa e con lui tutti gli altri». Il Pd replica secco: si scusi lui di aver fatto cadere governo. E si unisce al coro dei partiti impegnati a mettere il cappello sulla mediazione: «salviamo gli onesti e blocchiamo le frodi», dice la Lega; abbiamo lavorato fin dal primo giorno per una soluzione, puntualizzano i Dem.

     

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    L’Ance, l’associazione dei costruttori, plaude allo «sforzo di tutti», che ha permesso di vincere una «grande battaglia». Più caute le banche: è «un passo avanti», dice l’Abi, ma ora tocca all’Agenzia delle Entrate adeguare la circolare di giugno».

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