Ilaria Sacchettoni per www.corriere.it
bigamia
Il più avvilito, forse, è don Giuseppe Piervincenzi che celebrò l’inflazionato rito nella chiesa di Santa Rita a Tor Bella Monaca, senza avvedersi che per Alessandro Sinisi, quarantenne romano, era un perfetto déjà vu. Ieri, in un’aula del Tribunale, il suo parrocchiano d’un tempo è stato rinviato a giudizio per bigamia.
bigamia
La promessa rivolta ad Eleonora Di Clemente — amarla e onorarla vita natural durante — era già stata tributata dieci anni prima alla giovane albanese Stella Xoxhi. La messinscena è venuta allo scoperto quando il «certificato di nascita, residenza e stato civile» di Sinisi s’è scoperto fasullo. E dunque il quarantenne è stato denunciato all’autorità giudiziaria.
In aula il pluri maritato, assistito dal suo difensore, ha abbracciato un’avventurosa linea difensiva professandosi all’oscuro delle prime nozze. Il primo matrimonio? Si celebrò a sua insaputa ha detto in sintesi. E pazienza per l’amor proprio della Xoxhi che, a suo dire, sarebbe convolata a nozze nell’inconsapevolezza dell’altra sua metà.
bigamia
Incurante del fatto che i matrimoni non sono cumulabili, Sinisi ha proceduto dritto per la sua strada. Il giudice non gli ha creduto e, sollecitato dal pubblico ministero Andrea Cusani, ha deciso di rinviarlo a giudizio. Rischia fino a cinque anni di carcere. Lei, Eleonora, lo aspetterà giura.