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    IL MONDO AL CONTRARIO: NASCOSTO DENTRO L'ARMADIO NON C'È L’AMANTE MA IL MARITO – A VILLAFRANCA, IN PROVINCIA DI VERONA, UN UOMO, CONVINTO CHE LA MOGLIE LO TRADISSE, SI È APPOSTATO DENTRO IL GUARDAROBA. QUANDO HA SENTITO LA DONNA ENTRARE IN CAMERA, È USCITO FUORI, IMPUGNANDO IL CELLULARE PER RIPRENDERE LA SCENA, CERTO DI COGLIERLA IN FLAGRANTE. PECCATO CHE LEI FOSSE SOLA – L’ORMAI EX MOGLIE LO HA POI DENUNCIATO. E ORA LO “SPIONE” È STATO CONDANNATO A UN ANNO E SEI MESI DI RECLUSIONE E A…


     
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    Estratto dell’articolo di Laura Tedesco per

    https://corrieredelveneto.corriere.it/

     

    uomo nascosto nell armadio uomo nascosto nell armadio

    Si nascondeva dentro l’armadio per spiare la moglie «fedifraga». Si era convinto che lei lo tradisse, era certo che la consorte avesse «un altro». E così, proprio come nei film, il 7 gennaio scorso d’improvviso, sentendola entrare in camera, è sbucato dal guardaroba. È la storia realmente accaduta nel Veronese a Villafranca, dove a chiudersi dietro le ante non è stato - come solitamente si vede al cinema e in tv - l’amante che non vuole essere scoperto dal marito tradito, bensì... proprio quest’ultimo.

     

    Era sicuro che la sua (ormai diventata ex) «dolce metà» frequentasse un altro uomo: così, per coglierla in flagrante, aveva deciso di imitare i protagonisti delle commedie all’italiana. Un’idea che, col senno di poi, non gli ha portato grandi risultati, tutt’altro: quando è uscito di colpo dall’armadio, infatti, quel 7 gennaio 2023 non c’era neppure l’ombra di un amante insieme alla moglie, […]

     

    tradimento 3 tradimento 3

    A raccontare così quella scena cinematografica diventata realtà è il capo di imputazione per cui ieri l’ex coniuge è stato condannato con il rito abbreviato dalla giudice Livia Magri del Tribunale di Verona a un anno e sei mesi di reclusione con la condizionale.

     

    Dovrà anche risarcire la donna, costituita in aula parte civile, con 5mila euro per aver cercato invano di incastrarla uscendo di colpo dal guardaroba con il cellulare in mano in modo da immortalarla e avere le prove del fantomatico - ma in questo caso inesistente - «tradimento ».

     

    sentenza del giudice sentenza del giudice

    Si era infatti chiuso dentro il guardaroba in camera da letto e quando l’aveva sentita entrare nella stanza aveva atteso qualche minuto per poi «balzare all’improvviso fuori dall’armadio dove si era nascosto, fotografandola col telefonino mentre la donna si trovava con addosso solo gli indumenti intimi». Con lei, però, non c’era nessuno: si era assentata da casa «esclusivamente per andare a lavorare, non certo per frequentare altri uomini».  […]

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