Estratto dell’articolo di Enea Conti per www.corriere.it
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Era riuscito ad introdursi nelle stanze di un obitorio d’ospedale senza dare nell’occhio. E dopo aver visto la salma di un bimbo adagiata su un tavolo di pochi anni in attesa di essere composta aveva preso in mano lo smartphone per scattarsi un autoscatto con il cadavere.
Lui è un uomo residente nel Riminese, che prima di immortalare il suo sfregio alla dignità del piccolo deceduto e dei suoi familiari, e in fondo anche alla sua, aveva pure tentato di aprire gli occhi a quel bimbo che li aveva chiusi per sempre.
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Una volta «salvato» lo scatto sul telefono è sgattaiolato fuori dall’obitorio sempre indisturbato e ha condiviso la foto con una giovane 20enne, residente a Ferrara e come lui abituale frequentatrice di una community online di feticisti dei piedi. La foto è stata infatti «recapitata» nella chat di questa community con in calce il messaggio «guarda cosa posso fare io».
Spaventata la giovane ha subito denunciato tutto in Questura, a Ferrara, dove si è recata di persona per parlare con gli agenti. La polizia per risalire all’identità della persona in questione – che si nascondeva dietro un «nickname» – hanno impiegato pochi minuti sfruttando gli indirizzi ip di computer e smartphone del giovane che aveva spedito la macabra immagine […]
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