IL VIDEO DI CROZZA CHE IMITA POLETTI
DAGONEWS
Ok, c’è la Madonnona Boschi, su cui contare 24 ore su 24 e che in tv va sempre benone, e poi c’è Luca Lotti, per il lavoro “sporco”. E poi ci sono i fedelissimi come Antonella Manzione, capo della macchina legislativa di Palazzo Chigi, Yoram Gutgeld, consigliere economico del premier (rimasto orfano, senza troppe lacrime, del manager Andrea Guerra) e Raffaele Tiscar, vicesegretario generale di Palazzo Chigi. Ma per il resto Matteo Renzi è sempre più solo e ogni giorno che passa cresce la sua insofferenza per una squadra di governo che non lo soddisfa.
renzi a cernobbio con la boschi ni
L’elenco delle lamentele è lungo, al piano nobile di Palazzo Chigi. L’uomo che ha sostituito Graziano Delrio, il professore piddino Claudio De Vincenti, è proprio il classico tecnico di Palazzo che Renzi mal sopporta e gli viene addebitato un culto religioso di forme e codicilli, mentre, si sa, Pittibimbo è per la rottamazione delle procedure.
L’altro sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Marco Minniti, è decisamente dietro la lavagna dei cattivi. Renzi è furioso con lui per la pessima gestione dell’affaire Marò e per punizione non gli verrà fatta toccare palla nella prossima stagione di nomine ai servizi segreti e nelle forze di polizia.
RENZI LOTTI
Poi c’è la coppia Roberta Pinotti-Paolo Gentiloni. Lady Difesa è giudicata “un peso minimo”, buona immagine e poca sostanza. I vertici militari con lei non si prendono particolarmente e gli scricchiolii del sistema Difesa arrivano per varie vie direttamente a Palazzo Chigi e al Quirinale sotto forma di lamentele reiterate.
Gentiloni invece è criticato per la grande passione per le interviste sui giornali e per lo scarso controllo che esercita sugli ambasciatori. Alla Farnesina il premier cazzone vorrebbe una rivoluzione, invece Gentiloni è per il quieto vivere.
ROBERTA PINOTTI A PORTA A PORTA
E Pier Carlo Padoan? “Ottimo ministro degli Esteri dell’economia”, è la battuta che spesso ripetono nel Giglio magico. Cioè, bravo a mediare con Bruxelles e ottimo per i vertici internazionali, ma a Roma un altro peso piuma. In particolare gli viene addebitato di non riuscire a gestire il potente Roberto Garofoli, suo capo di gabinetto, detto anche “Signor No” perché blocca qualunque cosa arrivi da Palazzo Chigi. Ovviamente con dotte dissertazioni dottrinarie. La sua presenza in una riunione è ritenuta una calamità naturale, specie il venerdì pomeriggio quando tutti vogliono tornarsene in Toscana.
RENZI GENTILONI
Poi c’è Giuliano Poletti, “un pasticcione” che parla troppo spesso a braccio, specie sulle pensioni. Renzi ha visto l’imitazione che ne fa Crozza, che lo dipinge come un tipo bonario e molto approssimativo, e la trova assai azzeccata.
CLAUDIO VELARDI MARCO MINNITI - Copyright Pizzi
E infine c’è il caso clinico del governo, quello che non si può risolvere, quello che non si può toccare se no la maggioranza al Senato va in vacca: Angelino Alfano. E quando gli arrivano le lamentele sul fatto che il leader di Ncd frequenta poco il Viminale il cazzone toscano allarga le braccia e dice: “Ma dai, meglio così, meno fa e meglio e meglio è”.
Claudio De Vincenti Roberto Garofoli