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    UN VOLO MISTERIOSO – LA TORINESE CADUTA DA UNA NAVE DA CROCIERA NON RICORDA NULLA, MA È SICURA: “NON VOLEVO SUICIDARMI E IL MIO COMPAGNO NON MI AVREBBE MAI SPINTO” – FINORA LE INDAGINI DEI CARABINIERI SI SONO CONCENTRATE SU DI LUI


     
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    Erica Di Blasi e Jacopo Ricca per “la Repubblica

     

    «Non posso credere che Gianni mi abbia fatto qualcosa di male. Non ricordo nulla della caduta, ma sono ancora innamoratissima di lui. Era qui fino a mezz’ora fa». Laura Flora Stuardo, 53 anni, funzionaria della banca Intesa Sanpaolo di Torino, è ancora ricoverata, non più in ospedale ma in un centro privato in cui sta seguendo un percorso di riabilitazione.

    GIALLO IN CROCIERA LAURA STUARDO GIALLO IN CROCIERA LAURA STUARDO

     

    Dopo alcune ore di attività con il fisioterapista è tornata nella sua camera dove sono venuti a salutarla alcuni colleghi e sempre qui arrivano anche la figlia e la sorella che la assistono dallo scorso 19 luglio, quando è sopravvissuta a un volo di 35 metri: «Sono una miracolata. Non so come faccia a essere ancora viva».

     

    La donna era a bordo della Costa Fortuna, attraccata nel porto di Flam, nei fiordi norvegesi. La procura di Torino ha aperto un fascicolo per chiarire quanto accaduto: Laura Stuardo era in cabina con il suo compagno, Giovanni Pia, con cui aveva programmato la crociera e proprio su di lui si sono concentrate le indagini dei carabinieri, ma lei continua a difenderlo: «In questi mesi sono state scritte un sacco di falsità, non ho mai detto di non volerlo più vedere».

     

    Cosa ricorda dell’incidente?

    LAURA STUARDO CROCIERA 3 LAURA STUARDO CROCIERA 3

    «Nulla. La mia memoria si ferma al giorno precedente, quando ero sul ponte a fotografare le cascate. Poi il buio: il resto me l’hanno raccontato. Per esempio che quella mattina sono andata dal parrucchiere è un episodio che ho scoperto dal mio compagno. Spero col tempo di poter ricordare, ma potrebbe anche essere una cosa lunga: i medici parlano di anni. In cuor mio mi auguro un giorno di scoprire la verità, di capire quello che è davvero è successo.

     

    Qualcuno mi ha consigliato l’ipnosi, ma ho un po’ paura: non vorrei che risvegliasse altri ricordi spiacevoli, magari legati a lutti familiari. Al momento posso solo dire che credo al mio compagno. Non penso che potrebbe mai fare una cosa tremenda come spingermi giù dalla nave».

     

    LAURA STUARDO GIALLO IN CROCIERA LAURA STUARDO GIALLO IN CROCIERA

    Se non è stato lui cosa può essere successo? Un suo folle gesto?

    «Al suicidio non ho mai pensato: amo tantissimo la vita. E anche chi mi ha visto in quei giorni continua a ripetere che ero allegra e solare, ma non capisco perché, se non ho cercato di suicidarmi, si debba sospettare del mio compagno».

     

    Lei quindi continua a vederlo?

    «Assolutamente sì. Viene a trovarmi tutti i giorni e siamo entrambi innamoratissimi. Non è vero che ho preferito interrompere i rapporti con lui. E neppure che eravamo in crisi e che quella era una vacanza per aggiustare la nostra storia».

     

    In passato erano stati ipotizzati dei maltrattamenti… 

    «Il mio compagno ha affrontato un periodo difficile: io ho scelto comunque di stargli vicino. C’erano stati dei lutti, cose non facili da superare. E io cercavo di spronarlo: ecco, talvolta la depressione porta a reazioni violente. Ma dopo, quando lui si è convinto a farsi ricoverare per un mese, le cose sono andate bene».

     

    Si ritiene una donna fortunata?

    LAURA STUARDO LAURA STUARDO

    «Penso sia stato un miracolo. C’era una possibilità su un miliardo che sopravvivessi senza lesioni gravi. Dopo essere caduta dalla nave sono rimasta dieci minuti nell’acqua gelida. Ho avuto l’ulteriore fortuna, precipitando, di infilarmi tra due scialuppe di salvataggio: se non fossi atterrata sull’acqua non sarei viva. Poi mi hanno trasferito in uno dei migliori ospedali della Norvegia, dove ho trovato una dottoressa che pur di salvarmi mi ha sottoposto a decine di interventi. Senza contare le trasfusioni di sangue: meno male che ho passato la vita a donarlo. E adesso eccomi qua. E dire che per alcuni non avrei resistito un giorno».

     

    Ha parlato di un miracolo: lei è credente?

    «Molto, lo sono sempre stata. E dopo quello che mi è successo lo sono ancora di più. È incredibile che io sia ancora viva. Ed è un evento che senza dubbio mi ha reso più sensibile».

    LAURA STUARDO LAURA STUARDO

     

    Come procede il suo recupero?

    «Qualche giorno fa ho ripreso a camminare. Ho anche fatto le mie prime scale. Ci vuole del tempo, ma ho un carattere forte. Il mio è diventato un caso accademico: tantissimi medici mi hanno contattato per presentare la mia situazione in altrettante università straniere. Dovrò restare ricoverata ancora un paio di mesi. Ma spero di tornare presto a casa. Ho tante cose da fare…».

     

    Riprenderà a lavorare?

    «Certo, e non vedo l’ora. Sono sempre stata una donna molto attiva. E adesso non penso di fermarmi: alla mia vita vorrei aggiungere ancora tanto».

     

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