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    “MI HA SCHIACCIATO CONTRO IL VETRO E VIOLENTATA PER 10 MINUTI” – UNA 21ENNE E’ STATA STUPRATA SUL TRENO DEI PENDOLARI MILANO-BERGAMO: “LA COSA TERRIBILE È CHE C’ERA UN ALTRO PASSEGGERO CHE, INTUITA LA SITUAZIONE, SE N’È ANDATO. ERO NEL PANICO ASSOLUTO, NON RIUSCIVO A REAGIRE E HO PERSO I SENSI. POI, QUANDO HO RIPRESO CONOSCENZA…” - L’AGGRESSORE, PROBABILMENTE SUDAMERICANO, È RIUSCITO A SCAPPARE...


     
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    Estratto dell’articolo di Rosanna Scardi per bergamo.corriere.it

     

     

    stupro sul treno DEI PENDOLARI MILANO-BERGAMO stupro sul treno DEI PENDOLARI MILANO-BERGAMO

    «Mi ha afferrata e tirata verso di sé facendomi stendere con la forza sui sedili, in un secondo mi ha immobilizzata, stretta tra il finestrino e un sedile». Il racconto della vittima della violenza riporta una scena dell’orrore, durata diversi minuti, su un treno regionale, in pieno giorno. «Per lo choc — ha detto — ho perso conoscenza». A parlare, sconvolta, mentre è al pronto soccorso dell’ospedale di Treviglio accompagnata dagli agenti della Polfer, è una ragazza di 21 anni, di origini toscane, vittima di violenza sessuale.

     

    I fatti sono successi ieri mattina, a Milano, mentre era a bordo del treno 24531 che collega Varese a Milano e quindi a Treviglio. (...)

     

    Alle 10.26 la giovane è salita sul treno a Porta Garibaldi, accorgendosi che anche quell’uomo aveva preso lo stesso convoglio. «Una volta a bordo — ha proseguito la ragazza nel suo racconto choc — ho cercato altre persone per accertarmi di non aver sbagliato treno, finché, in un vagone, me lo sono ritrovato davanti». Non era sola, in un primo momento, racconta. «La cosa terribile — ha infatti aggiunto — è che c’era un altro passeggero che, intuita la situazione, ci ha lasciati soli». A quel punto, tutto è successo molto in fretta senza che lei potesse reagire. La ragazza è stata immobilizzata, stretta tra il finestrino e i sedili, subendo la violenza per dieci interminabili minuti, quelli che intercorrono tra le fermate di Porta Garibaldi e Porta Vittoria.

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    «Ero nel panico assoluto, non riuscivo a reagire e ho perso i sensi — ha proseguito la giovane —. Poi, quando ho ripreso conoscenza, ho urlato più forte che potevo e gli ho sferrato un colpo sotto il mento. Sono scappata finché ho trovato il controllore e con lui siamo corsi fino in cima al treno dove c’era la polizia. Mi ha salvato l’istinto di sopravvivenza». Le porte del treno sono state immediatamente chiuse. Ma l’aggressore era riuscito a dileguarsi tra le fermate di Porta Vittoria e Forlanini.

     

    (…)

     

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