Estratto dell'articolo di Marina de Ghantuz Cubbe per www.repubblica.it
l'offerta di lavoro ricevuta dalla 30enne di cerveteri
"Non è lavoro, è sfruttamento". Sara ha quasi trent'anni, cerca un impiego e trova, invece, quella che il segretario della Cgil Roma e Lazio Natale Di Cola definisce "una proposta indegna". Ovvero un contratto part-time che in realtà nasconde molto lavoro in più, in nero. Per aver denunciato tutto sui social, la donna è stata anche insultata: un utente che su Facebook si presenta come Roberto, le ha scritto in privato dandole dell'idiota: "Fatti il culo e la gavetta, morta di fame e di sonno, rimarrai una fallita".
GIOVANI LAVORO
[…] Il contratto che le hanno proposto ha il sapore della truffa: in teoria è a tempo determinato e part-time, prevede 4 ore a settimana di lavoro e 8.100 euro per 14 mensilità. In realtà, racconta Sara, si tratta "di un lavoro 6 su 7, festivi e domeniche incluse, sette ore e mezza al giorno per uno stipendio di 1.000 euro per un totale di circa 200 ore al mese. Ovviamente straordinari non pagati idem i festivi, sia chiaro. Già da qui si può intuire molto. Quasi 5 euro l'ora". L'altra cosa che si può facilmente intuire è che il resto delle ore, quelle da svolgere ma che non sono previste dal contratto, sarebbero state lavorate in nero.
GIOVANI LAVORO
Di qui la rabbia della donna: "Veramente vogliamo continuare a dire che il problema sono i giovani, il reddito, il non voler fare la gavetta, la mancanza di voglia? Davvero? Questo è sfruttamento […]Iniziate a pagare i dipendenti come si deve e vedrete che fila fuori i vostri locali" […]